Abusivismo edilizio ad Ardea: sgomberata una famiglia

Sgombero Ardea

Avevano costruito la loro casa, una villetta, su un terreno di proprietà comunale. Un edificio totalmente abusivo, che si trova in una traversa di via Monti Santa Lucia ad Ardea, in zona Salzare. Ed è proprio lì che mercoledì mattina i Carabinieri della Compagnia di Anzio e il personale della Polizia Locale di Ardea sono intervenuti per eseguire un decreto di sequestro preventivo, con tanto di sgombero, di quell’abitazione.

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Abusivismo edilizio ad Ardea

Il provvedimento, che è stato emesso dalla Procura della Repubblica di Velletri, è scaturito da un controllo eseguito nelle scorse settimane. In quel caso erano state denunciate, in stato di libertà, 10 persone gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di: invasione di terreni ed edifici in concorso, deturpamento di terreno destinato ad uso pubblico, abuso edilizio e realizzazione di opere in area vincolata.

Villa ‘smantellata’ e famiglia sgomberata

E così mercoledì mattina il sequestro ad Ardea. L’edificio, quella villetta, era occupato da una famiglia composta da tre persone: due genitori e la figlia maggiorenne. Durante le operazioni di sgombero non si sono verificate turbative dell’ordine pubblico, tutto sembrerebbe essere filato liscio. Nessuna opposizione, nessuna aggressione o violenza.

Ardea, ancora roghi alle Salzare nei 706 ettari gravati dall’uso civico

La famiglia, grazie all’intervento dei servizi sociali del comune di Ardea, ha trovato una sistemazione temporanea in una struttura idonea. Intanto, in quella casa abusiva.

Il blitz alle Salzare un mese fa

Risale a un mese fa, invece, il maxi blitz alle Salzare, dove le ruspe si erano messe in azione per le prime demolizioni nella zona dei 706 ettari gravati dall’uso civico. Dieci i villini abusivi abbattuti in via dei Monti di Santa Lucia, all’altezza di via Monte Cesauro. Un’importante operazione contro il degrado, che aveva ricevuto anche il plauso del Prefetto di Roma Lamberto Giannini: “Questa è solo la prima di una serie di abbattimenti. Ma sarà il Comune a dover pianificare quelle successive. Quella di oggi (del 29 maggio, ndr), aveva detto Giannini “era una situazione pericolosa da rimuovere immediatamente“. E così è stato.