Ardea: il 55% degli utenti non paga la Tari. E le discariche a cielo aperto (con annessi roghi tossici) sono una battaglia senza fine

discarica a cielo aperto Ardea
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Su 35 mila utenze, i paganti sono il 45%. E i conti sono presto fatti. Questo significa che, a non pagare, è il 55% degli utenti. Più della metà. Siamo ad Ardea, Comune che, ancora una volta, si distingue per un record negativo. 

Il mese scorso ad Ardea è addirittura intervenuto l’esercito, per cercare di ripristinare la legalità. Il 29 maggio, alle Salzare, c’era stato il blitz interforze che aveva visto impiegati un centinaio di persone tra carabinieri, agenti della polizia locale, finanzieri e militari dell’Esercito Italiano. Erano arrivati in conferenza stampa anche il Prefetto di Roma Lamberto Giannini e il Procuratore Capo Giuseppe Amatoper complimentarsi per l’abbattimento di una decina di manufatti dove vivevano alcune famiglie di camminanti siciliani.

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Le discariche a cielo aperto e i roghi tossici

Proprio lì alle Salzare il problema dei rifiuti è sentito in modo particolare, visto che la zona è piena di discariche a cielo aperto che, specialmente d’estate, vengono periodicamente date alle fiamme, provocando roghi tossici, come quelli che si sono registrati nei giorni scorsi. Chi è che scarica a cielo aperto? E cosa si sta facendo per tentare di risolvere questo problema?

“Purtroppo nell’area delle Salzare è stato riscontrato che, di notte, vengono gli “svuota-cantine” a scaricare il contenuto dei loro furgoni. Poi, quando i cumuli di rifiuti superano una certa soglia, vengono incendiati”, spiega il sindaco di Ardea Fabrizio Cremonini. “L’incendio della scorsa settimana invece – prosegue – è partito dal fatto che un cittadino ha iniziato a bruciare alcune cose nel terreno che aveva occupato. Ma non è riuscito a tenere sotto controllo le fiamme e queste sono divampate in maniera disastrosa, arrivando fino alla discarica abusiva, mandando a fuoco i mezzi meccanici che vi erano all’interno”.

Il Primo Cittadino vuole però evidenziare il lavoro che sta facendo proprio per quanto riguarda i rifiuti. “Da quando sono stato eletto sindaco, due anni fa, la raccolta differenziata ad Ardea è salita di 5 punti percentuali, arrivando al 61,37%. La mia intenzione è quella di far diventare questo paese un Comune ‘normale’ e non quello di cui si parla solo per cose negative”.

Caccia agli evasori

E cosa fa per combattere coloro che non pagano la Tari? Come si individuano gli evasori?

“In due modi”, spiega Cremonini. “Il primo è la distribuzione dei mastelli. Dando il kit i cittadini sono costretti a ‘venire allo scoperto’, perché abbiamo i loro nomi. Stessa cosa con l’apertura dell’isola ecologica. Ogni volta che portano qualcosa devono dare il documento. In questo modo abbiamo stanato 1.500 famiglie che non avevano mai pagato la tassa sui rifiuti”.

E che ora non solo dovranno farlo, ma dovranno mettersi in regola e pagare anche il pregresso. Per scoprire chi non paga, è stata istituita una collaborazione tra il settore Ambiente del Comune, Municipia (la società che gestisce la riscossione dei tributi, ndr) e la Polizia Locale. Ogni martedì una pattuglia esce di controllo solo per le verifiche dedicate a questo settore. E, puntualmente, scova nuovi evasori, che vengono sanzionati. O “becca” qualcuno in flagrante mentre getta i rifiuti in strada, come dimostrano le foto che poi finiscono all’ufficio Ambiente. E non sono solo i famigerati furgoncini guidati dai rom: ci sono infatti anche insospettabili cittadini che, buste alla mano, invece di conferire in modo tradizionale escono di casa, allungano il percorso e, pensando di farla franca, buttano i rifiuti a bordo strada, lontano dalle loro abitazioni, forse perché hanno saltato il corretto giorno di raccolta.

La “crisi” estiva

Ma le difficoltà nascono soprattutto d’estate, con l’aumento della popolazione, che passa da poco più di 50 mila a oltre 120 mila.  “Chi viene d’estate non fa il ‘porta a porta’ e durante la bella stagione abbiamo un decremento della differenziata”, sottolinea il sindaco.

Colpa dei turisti, quindi? E tutte le discariche abusive? Cosa si sta facendo per contrastarle?

“Stiamo combattendo contro l’ignoranza di quei cittadini che continuano a sversare i rifiuti ovunque, però abbiamo ridotto l’esistenza di molte discariche grazie all’utilizzo delle telecamere, sia fisse che mobili, che ci hanno permesso di scovare diverse persone mentre scaricavano i rifiuti. Giusto qualche giorno fa in via Pontina Vecchia abbiamo trovato 4 nostri concittadini che avevano appena abbandonato rifiuti. Sono stati sanzionati e, a breve, verranno loro addebitate anche le spese per la bonifica dell’intero sito”.

La ‘questione Salzare’: “È tutto abusivo”

“Vorrei fare ancora un passaggio sulle Salzare. Durante il mio mandato sono state abbattute 135 case – tra cui le 11 del 29 maggio – e, nell’ultimo anno, sono stati fatti 5 blitz con il sostegno di tutte le forze dell’ordine”.

Ma Ardea è quindi una “terra criminale”, perfetta per l’illegalità?

Il 99% dei danni ambientali e dei problemi di sicurezza deriva dalle Salzare, perché lì vivono delle persone di cui noi non abbiamo conoscenza, perché non ne sappiamo l’origine, non sappiamo nulla. C’è una fetta del territorio di Ardea, che è proprio quella delle Salzare, dove nei 25 anni che hanno preceduto il mio insediamento nessuno ha mai affrontato seriamente il problema dell’uso civico. La mia amministrazione sta risolvendo questo problema. Non posso quantificare i tempi, ma di sicuro abbiamo fatto passi da gigante. Lì è tutto abusivo, anche se inizialmente c’erano delle famiglie assegnatarie, ma come godimento del terreno e coltivazione e non come proprietà o per l’edificazione di case. Oggi è tutto di proprietà del Comune”.

Quindi cosa farete, per case e capannoni?

“Per le attività produttive abbiamo potuto usufruire di alcune leggi che ci hanno permesso di regolarizzare parzialmente e permettere a quelle attività di proseguire il loro lavoro. Coloro che avranno dimostrato di avere i requisiti corrispondenti alle leggi potranno così proseguire la loro attività effettuando l’allaccio dove esistente o creando impianti fognanti e idrici che permettano di lavorare. In questo modo stiamo salvaguardando centinaia di posti di lavoro. Altra cosa che stiamo facendo è la regolarizzazione di tutte le persone che occupano con o senza titolo le case popolari, qualora ne avessero i requisiti: questo servirà per l’assegnazione definitiva”.

Il video

Nel video, girato l’altro ieri all’interno delle Salzare, vi mostriamo una delle discariche a cielo aperto. Purtroppo la situazione è questa: centinaia di metri di rifiuti di tutti i tipi, gettati da “sconosciuti” che di notte (ma a volte anche di giorno) vengono a scaricare qui invece che conferire regolarmente in discarica. Poi, quando le “montagne” sono troppo alte, basta dare fuoco per poter fare spazio ai nuovi rifiuti, con conseguenze disastrose per l’ambiente.