Ballottaggi, il “pizzino” della Schlein al Governo: il Pd rialza la testa

Schlein vs Meloni
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Il centrosinistra ha avuto dal ballottaggio una nuova linfa e uno slancio per limare il gap con il centrodestra targato Giorgia Meloni. Una prova di forza della Schlein che sta ricucendo un partito che sembrava alla deriva.

En plein del centrosinistra

Il centrosinistra ha conquistato tutti i capoluoghi di Regione andati alle urne. Mentre la maggioranza al secondo turno vince a Lecce, Rovigo, Verbania e Caltanissetta, protagonisti di un cambio di colore. Nel Lazio 3 comuni su 3 al centrosinistra. Ma la lista delle vittorie importanti in casa Pd sono molte.

Rispetto al primo turno di voto

Se si considera anche l’esito del primo turno, sui 29 capoluoghi al voto 17 sono andati al centrosinistra, 10 al centrodestra e due a candidati civici. Il risultato delle amministrative nei capoluoghi racconta anche di un record, mai così tante donne: sei su 14 sono le prime cittadine che guideranno altrettante città nei capoluoghi.

L’analisi

L’analisi del voto vede in particolare due elementi chiave: il primo è legato alle riforme che il Governo sta portando avanti e che ha visto il centrosinistra compattarsi per tornare alle urne e provare a dare una spallata alla coalizione di centrodestra. Questo è sicuramente un passaggio chiave del voto. A questo uniamo il fenomeno 5 Stelle che, nella gran parte delle sfide, ha appoggiato il Pd dando prova di una manovra allargata.

I ballottaggi

Poi, storicamente, gli appuntamenti con i ballottaggi catalizzano l’apparato del mondo di sinistra che si tramuta in una chiamata compatta alle urne. Insomma il Centrodestra non esce con le ossa rotte ma ha avuto un chiaro segnale di rinascita degli avversari. Un clima che viene anche avvelenato da campagne stampa che puntano il dito contro la destra, chiamando in ballo pseudo richiami al fascismo e ad epoche lontane anni luce dall’attualità.