Civitavecchia, dismissione della centrale Enel: a rischio centinaia di posti di lavoro

Civitavecchia, la centrale Enel in corso di chiusura
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Si è tenuta in Regione Lazio una cruciale audizione della Commissione Sviluppo economico e attività produttive, presieduta da Enrico Tiero (FdI), per discutere le problematiche legate alla prossima chiusura della Centrale termoelettrica di Torrevaldaliga Nord situata nel comune di Civitavecchia. L’incontro, richiesto da Marietta Tidei (Italia Viva), segue di pochi giorni una riunione del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, tenutasi il 25 luglio, dove si erano già confrontati gli stessi soggetti istituzionali.

Civitavecchia, verso la dismissione della centrale Enel

Marietta Tidei, vicepresidente della commissione, ha aperto l’incontro sottolineando l’importanza di affrontare le preoccupazioni legate alla dismissione dell’impianto. “La chiusura della centrale rappresenta un punto critico per l’occupazione e lo sviluppo economico di Civitavecchia,” ha affermato. Tidei ha inoltre ribadito la necessità di esplorare nuove opportunità industriali che tutelino le professionalità locali e di valutare attentamente l’impatto ambientale e occupazionale dei progetti presentati.

A rischio centinaia di posti di lavoro

Roberta Angelilli, vicepresidente della Regione Lazio e assessora allo Sviluppo economico, ha confermato l’avanzamento dell’Accordo di Programma, sottolineando il ruolo chiave della Regione nel supportare il progetto. Angelilli ha richiesto dati dettagliati su occupazione e indotto per pianificare la ricollocazione dei lavoratori e la riconversione delle attività produttive.

Emanuela Mari (FdI) ha sollevato interrogativi sul futuro dell’investimento di Enel a Civitavecchia e sul destino dei lavoratori coinvolti, riflettendo le preoccupazioni generali sulla gestione della transizione. Amedeo Teti, direttore del Dipartimento Imprese del Ministero e coordinatore della Task force, ha evidenziato l’impegno del governo nel sostenere la transizione, simile a quella di Brindisi, con un finanziamento complessivo di 1,1 milioni di euro. Teti ha inoltre menzionato il contributo di Enel, che ha garantito il mantenimento dei livelli occupazionali.

Enel pensa al processo di transizione energetica

Cristiana Di Torrice, rappresentante di Enel, ha confermato la volontà dell’azienda di partecipare attivamente al processo di transizione energetica e di collaborare con le istituzioni per il rilancio del sito. Tuttavia, preoccupazioni sono state sollevate dai rappresentanti sindacali, tra cui Stefania Pomante (Cgil), Fabiana Attig (Ugl), Roberto Bonomi (Usb) e Arturo Ranucci (Uil), che hanno chiesto garanzie più solide per i lavoratori e un ruolo maggiore delle istituzioni pubbliche nella selezione dei progetti di investimento.

Il ruolo del Comune

Anche il Comune di Civitavecchia, rappresentato dall’assessore Piero Alessi, ha espresso preoccupazione, soprattutto per la mancanza di chiarezza sul piano di bonifica e sul futuro utilizzo delle aree dismesse. La necessità di proteggere i livelli occupazionali, la sostenibilità ambientale e la vocazione industriale del sito è stata ribadita anche da Cristiano Dionisi (Unindustria Civitavecchia), Paolo Sacchetti (Federlazio), Alessio Gismondi (CNA Civitavecchia), Pietro Carrozzo (Legacoop), Maurizio Marini (Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno centrosettentrionale) e Raffaele Trequattrini (Consorzio industriale del Lazio).

Serpeggia ottimismo, tra le istituzioni regionali

Il presidente della commissione, Enrico Tiero, ha concluso la seduta esprimendo ottimismo per il prossimo incontro, previsto a settembre a Civitavecchia, dove si cercherà di trovare soluzioni adeguate per la dismissione della Centrale, garantendo il rispetto delle esigenze di tutti gli attori coinvolti, con particolare attenzione alla tutela dell’occupazione e allo sviluppo industriale del territorio.