Come Gomorra, scacco ai clan per metodo mafioso: 16 arresti tra Lazio e Campania

Roma

Per anni hanno controllato territorio, dettando legge e terrorizzando i rivali. Tutto come Gomorra: all’ombra delle vele di Scampia 16 persone avevano messo in piedi un clan malavitoso che utilizzava metodi mafiosi per far valere il proprio potere criminale. Un ponte criminale che, però, univa la Campania al Lazio e per la precisione ad Anzio.

Un’indagine durata più di un anno e condotta dai poliziotti della Squadra mobile di Napoli e del commissariato di Scampia, ha portato all’arresto di 16 persone per i reati di associazione di tipo mafioso, omicidi, lesioni, esplosioni di arma da fuoco in luogo pubblico, porto e detenzione di armi comuni e da guerra, estorsioni e detenzione di droga.

Gli arrestati avevano ottenuto la leadership nei quartieri napoletani di Miano, Chiaiano, Piscinola e Marianella. Sono diversi i crimini documentati dall’attività investigativa degli agenti, a cui hanno collaborato anche uomini della Squadra mobile di Perugia, del commissariato di Giugliano (Napoli) e Anzio (Roma) e, per quanto riguarda la comparazione balistica, i poliziotti della Scientifica della questura di Napoli.

I carabinieri della Compagnia Napoli Vomero hanno contemporaneamente arrestato altre tre persone per i medesimi reati, arresti che facevano parte dello stesso provvedimento cautelare eseguito dagli agenti di Polizia. I militari della Guardia di Finanza del Gico di Napoli e gli agenti della Polizia penitenziaria del Nucleo investigativo centrale di Roma invece, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo nei confronti di 20 persone indagate per estorsione, usura, riciclaggio, trasferimento fraudolento di valori ed emissione e utilizzo di false fatture, aggravati dal metodo mafioso.I beni sequestrati (immobili, terreni, auto, rapporti finanziari e aziende) hanno un valore stimato di circa otto milioni di euro.