Covid, aumentano i casi: quali sono i sintomi della variante Kp3

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Nonostante l’arrivo del caldo i casi di Covid sono in aumento in Italia. Secondo l’ultimo bollettino settimanale del ministero della Salute, dal 27 giugno al 3 luglio, i nuovi positivi sono stati 3.855: dato in rialzo rispetto ai 2.505 della settimana precedente.

Rialzo dei casi di Covid Kp3

Anche in Italia, come riferito dal direttore della prevenzione del ministero della Salute, Francesco Vaia, “la variante JN.1, con tutti i suoi sotto-lignaggi, si conferma predominante”. In particolare, il rialzo dei casi sembra essere correlato alla sotto variante Kp3. Dai sintomi alle precauzioni, ecco cosa c’è da sapere sulla variante che discende dalla mutazione “madre” JN.1.

Picco estivo per la variante Kp3

Come osservato dal direttore scientifico della Simit, la Società italiana di Malattie infettive e tropicali, Massimo Andreoni, “siamo di fronte ad un picco estivo dei casi Covid che certamente era inatteso perché di fatto avevamo visto un progressivo scemare dei contagi”. Ed è proprio la sottovariante Kp3, che “sta determinando questo rialzo con qualche ricovero in più negli ospedali”. Questo dimostra, ha sottolineato l’esperto all’Adnkronos Salute, “come il virus Sars-CoV-2 non sia più stagionale ma determinato nella sua aggressività dalle varianti che emergono”.

I sintomi del Covid Kp3

I sintomi della sottovariante Kp3, e della mutazione “madre” JN.1, presente in Italia dal dicembre 2023 e ora prevalente, sono simili a quelli delle precedenti ondate: febbre, tosse, mal di gola, mal di testa, occhi irritati, dolori muscolari e articolari, malessere generale, stanchezza e sintomi gastrointestinali come vomito e diarrea. Le complicazioni possono insorgere nelle persone fragili, inclusi gli anziani, le donne in gravidanza, i pazienti con patologie croniche, oncologiche e immunodepressi.

Come difendersi

Quanto alle precauzioni, “visto che stiamo andando incontro ai viaggi per le vacanze con treni e aerei verso località turistiche molto affollate, indossare la mascherina rimane una delle difese migliori”, ha ribadito il direttore scientifico della Simit. È consigliato, inoltre, evitare i luoghi affollati soprattutto quando si ha a che fare con persone fragili e lavarsi spesso le mani.

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