Incendio Monte Mario, valori di diossina di poco sopra i limiti

incendio Monte Mario

E’ leggermente superiore ai valori, la presenza di diossina nell’aria di Roma, dopo l’incendio divampato lo scorso 31 luglio nella zona di Monte Mario. Un fronte di fuoco che si è rivelato fin da subito molto esteso con l’enorme colonna di fumo che ha invaso tutto Monte Mario e la panoramica di Prati. A bruciare tanta vegetazione e un insediamento abusivo a ridosso di via Romeo Romei con alte fiamme che nel giro di pochi minuti si sono estese a via Luigi Giuseppe Favarelli e viale Giovanni Falcone e Borsellino aggredendo con violenza dal primo pomeriggio la cittadella giudiziaria di piazzale Clodio e di via Teulada dove alcuni uffici della Rai sono stati evacuati.  

Di ieri sera i primi rilevamenti del rapporto Arpa Lazio che ha eseguito i primi esami di campionamento dell’ambiente. Un monitoraggio che l’Agenzia Regionale Protezione Ambientale del Lazio effettua per valutare la qualità dell’aria a supporto degli enti locali e sanitari cui competono le valutazioni in merito ai possibili rischi per la salute e ai comportamenti da seguire.

Monte-mario-incendio-def
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Per quanto riguarda le diossine il valore che viene registrato risulta essere di 0,56 pg/m3, un valore che supera di poco i limiti nonostante non esiste un riferimento normativo in aria ambiente. L’OMS (nel documento Air quality guidelines for Europe 2000), infatti, stima la concentrazioni di tossicità equivalente (TEQ) di diossine e furani in ambiente urbano pari a circa 0,1 pg/m3, anche se è elevata la variabilità da zona a zona, mentre concentrazioni superiori a 0,3 pg/m3 indicano la presenza di una fonte di emissione localizzata, ovvero significano che l’incendio ha effettivamente generato diossina.

In corso l’analisi su benzo(a)pirene

Dal monitoraggio della qualità dell’aria svolto il 31 luglio non emerge il dato degli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) normalmente rilevabili con il benzo(a)pirene. Dalla tabella di Arpa, infatti, si legge che il dato è “in corso di analisi” nonostante sia l’unico composto per il quale il d.lgs. n.155/2010 prevede un valore limite come concentrazione media annua pari a di 1 ng/m3; tuttavia tale limite, appunto in quanto media annua, non è direttamente confrontabile con i valori misurati in occasione di incendi, e viene riportato solo come riferimento informativo.

Policlorobifenili pari a 22000 pg/m3

Passando ai Policlorobifenili (PCB), invece, il dato è in corso di elaborazione, ma come nel caso delle diossine, non esistono limiti normativi. Il già citato documento OMS indica che le misure di concentrazioni in area ambiente danno risultati estremamente variabili oscillanti tra 3 pg/m3 (in siti non industriali) e 3.000 pg/m3 (in siti industriali o aree urbane).

Monitoraggi dell’Arpa anche nei prossimi giorni

Ma i monitoraggi dell’Arpa continueranno nei prossimi giorni: in relazione all’incendio, infatti, è stato effettuato il monitoraggio della qualità dell’aria a supporto degli enti locali e sanitari cui competono le valutazioni in merito ai possibili rischi per la salute e ai comportamenti da seguire. A questo fine, il personale dell’Agenzia ha installato un campionatore ad alto volume, strumento necessario per verificare l’eventuale presenza in aria di sostanze inquinanti come idrocarburi policiclici aromatici, PCB e diossine, a poca distanza dall’area interessata dall’incendio. Le analisi saranno ripetute fino al rientro nei limiti degli agenti inquinanti.

Per indicazioni su questioni di natura sanitaria e su comportamenti da seguire in conseguenza dell’incendio è necessario fare riferimento alle comunicazioni ufficiali di Roma Capitale.

incendio Monte Mario - www.7colli.it
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