Inps, dall’Ugl nuove accuse alla dirigente: “Aperta un’indagine sugli abusi”

Una sede Inps
Contenuti dell'articolo

Nuove accuse dal sindacato Ugl nei confronti della dirigente dell’ufficio legale dell’Inps. Presunte violazioni su cui ora l’Ente pensionistico ha deciso di aprire un’indagine interna per accertare le responsabilità. Tra le varie accuse, oltre l’aver dirottato il bus navetta aziendale, c’è anche l’uso della foresteria dove la dirigente avrebbe alloggiato per mesi. 

La nomina di Tridico

La nomina della dirigente dell’ufficio legale dell’Inps è una delle ultime nomine fatte dalla vecchia gestione guidata da Tridico e dal vecchio consiglio di amministrazione, su proposta di Caridi, prima di andarsene. 

Inps, la dirigente dirotta la navetta per andare al treno. La denuncia dell’Ugl

Vicina al centrosinistra

“La dirigente avvocato prima di assumere l’incarico era a capo dell’ufficio legale regionale della Lombardia ma – spiegano dall’Ugl – in forza dello stretto rapporto personale con Maria Luisa Gnecchi (Pd con esperienza in Cgil) già vice Presidente ed ora pure nel nuovo cda in quota opposizione, ha ricevuto da Tridico la nomina ed è stata proiettata a Roma dove ha sede l’ufficio legale centrale, uno dei maggiori di Italia, a capo di tutti i 300 avvocati dell’Inps. 

La foresteria

La questione della foresteria nasce perché “la dirigente avrebbe trovato il modo di farsi ospitare gratis nella foresteria dell’Istituto che è riservata a componenti degli Organi dell’Istituto, come i consiglieri di amministrazione, e dirigenti che si recano in missione a Roma“, continua l’Ugl. Il Regolamento dell’Istituto è molto chiaro in proposito ed afferma in particolare che le camere “non potranno essere assegnate al personale dell’Istituto con sede di servizio a Roma” (art. 2).  “Pertanto, l’avvocato quale dirigente dell’ufficio legale centrale con sede di servizio in Roma, Via Beccaria n. 29, non poteva richiedere l’utilizzo della foresteria”, attacca l’Ugl Funzione Pubblica. 

L’escamotage

“Ma la dirigente ha trovato un escamotage – continua l’Ugl – dicendo che le spettava l’uso della foresteria avendo mantenuto anche l’ incarico di coordinamento ad interim dell’ufficio legale regionale per la Lombardia e quindi sarebbe venuta a Roma in missione.  Un espediente che potrebbe essere considerato border line e con cui avrebbe eluso i controlli interni ed ottenuto le autorizzazioni per utilizzare le camere.  La cosa peggiore sarebbe il fatto che per la Mogavero come per tutti i dipendenti dell’Istituto è già prevista, in caso di mobilità territoriale, una specifica indennità dal contratto collettivo di categoria proprio per il caso di trasferimento ad altra sede”. 

Il caso del Friuli

Come detto altro punto che l’Ugl contesta alla dirigente è l’utilizzo della navetta aziendale: con cambi di percorso e orario. Per fatti analoghi un direttore regionale dell’Inps nel 2016 è finito nel mirino della Procura penale accusato e condannato per peculato d’uso e sanzionato disciplinarmente (direttore regionali Friuli Venezia-Giulia). Il dirigente, in altri termini, avrebbe dovuto usare un taxi o comunque un mezzo di trasporto a sue spese per andare e tornare dall’aeroporto. Il dirigente in questione è stato condannato penalmente per peculato d’uso e sanzionato dal punto di vista disciplinare. 

No alle parti civili

“Da parte sua, la dirigente – attacca Ugl Funzione Pubblica con il suo segretario – come capo dell’ufficio legale avrebbe messo a punto anche con una direttiva impartita agli uffici legali di non costituirsi parte civile nei processi penali per le indebite erogazioni del reddito di cittadinanza se non in casi di oggettiva rilevanza quantitativa o mediatica non meglio chiariti e residuali. Un bel favore a Tridico ed ai percettori del Rdc e di somme non dovute che hanno costituito il bacino di voti del M5S. Non per niente la dirigente è stata nominata da Tridico. Del resto, è noto che la Procura della Corte dei Conti sta indagando proprio sulle indebite erogazioni di reddito di cittadinanza da parte dell’Inps senza i dovuti controlli e sulla mancanza di azioni di recupero da parte dell’Ente”.

La mancata comunicazione 

Ancora prosegue l’Ugl: “Dalle verifiche in corso, sembra emergere che la dirigente dell’ufficio legale non avrebbe mai comunicato all’amministrazione che è socia al 70% di una società semplice che amministra immobili e ciò fin dall’anno 2017.  Pertanto, da ben oltre sette anni la dirigente avrebbe violato gli obblighi di comunicazione previsti dal Regolamento sulla disciplina delle incompatibilità e del conflitto di interessi di cui alla determinazione n. 19/2014. Senza nemmeno entrare nel merito della compatibilità o meno dell’attività”.

Cosa dice il regolamento 

Ai sensi degli artt. 7 e seguenti del predetto Regolamento, il dipendente deve preventivamente comunicare all’Amministrazione l’assunzione di incarichi e lo svolgimento di attività esterne, fra cui la partecipazione a società di persone: la comunicazione è finalizzata a consentire all’Amministrazione la verifica che l’incarico o l’attività rientrino tra quelle consentite e/o autorizzabili. 

Gli altri casi ai raggi x

Per circostanze analoghe altri dipendenti ed anche altri professionisti legali che avevano partecipazioni in società o risultavano membri di semplici associazioni, sono stati sottoposti a procedimento disciplinare da parte dell’Istituto (a quanto sembra recentemente sarebbe accaduto per l’ufficio legale regionale Calabria). E di conseguenza impossibilitati ed impediti a partecipare a qualunque selezione per assumere un incarico di coordinamento di un ufficio legale. Invece, alla Mogavero è stato attributio addirittura l’incarico di capo dell’ufficio legale. 

L’attacco dell’Ugl

“Con riguardo a tutte queste vicende il sindacato Ugl interpellato ha dichiarato che è impegnato a far sì che il trattamento dei lavoratori sia improntato a principi di uguaglianza e senza favoritismi, tanto meno a beneficio dell’ufficio legale che più di chiunque altro è tenuto a conoscere le norme e rispettarle. I nuovi vertici dell’Inps già impegnati in una delicata opera di riorganizzazione e rilancio dell’Istituto, sono ora chiamati a prendere le decisioni necessarie per sbrogliare questa abnorme situazione lasciata in eredità dell’ex Presidente Tridico.

L’indagine 

A quanto risulta, l’Istituto, su impulso del Direttore generale Valeria Vittimberga, ha aperto un verifica interna per accertare tutte le responsabilità, anche perchè questa situazione non potrebbe essere andata avanti così a lungo se la dirigente dell’ufficio legale non avesse avuto rassicurazioni e coperture all’interno dell’Ente. Si tratta di verificare se vi siano responsabilità anche degli ex vertici dell’Istituto che avrebbero conferito alla dirigente l’incarico ad interim di coordinamento dell’Ufficio legale regionale Lombardia non per una reale necessità , ben potendo essere assegnato ad altri professionisti residenti in Lombardia, ma proprio per consentirle di avere un doppio incarico da usare come pretesto per ottenere trattamento di favore e risparmiare sulle spese alloggiando in foresteria , approfittare della navetta e quant’altro dovesse emergere. 

Carte in Procura

Da parte sua, l’Autorità giudiziaria è stata interessata e starebbe indagando per accertare i reati commessi che possono andare dal peculato d’uso alla truffa, tutti reati perseguibili d’ufficio, quante persone all’interno dell’Istituto siano coinvolte e abbiano favorito l’aggiramento di tutte le numerose disposizioni interne violate e quantificare l’ammontare del danno arrecato all’Isituto.