Lega: carcere sino a 10 anni per la maternità surrogata, il nuovo emendamento del Carroccio

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La Lega torna alla carica contro la maternità surrogata e presenta un nuovo emendamento. Il Carroccio chiede il carcere da 4 a 10 anni e una multa da 600mila euro a 2 milioni oltre alla sanzione al pubblico ufficiale che accetta di “registrare” i figli nati da questa pratica “ai sensi dell’articolo 567, secondo comma, del Codice penale”. Il 567 si occupa di reprimere “l’alterazione di stato”, e al secondo comma indica la reclusione da 3 a 10 anni per chi «nella formazione di un atto di nascita, altera lo stato civile di un neonato, mediante false certificazioni, false attestazioni o altre falsità

Emendamento presentato dalla Lega

E’ quanto si apprende nell’emendamento presentato dal partito di Salvini al disegno di legge proposto da Fratelli d’Italia che vieta la maternità surrogata anche se commessa all’estero e che è all’esame della commissione Giustizia del Senato. La Lega ha depositato due emendamenti (per entrambi il primo firmatario è il capogruppo Massimiliano Romeo) che ricalcano il testo del ddl di Romeo sullo stesso tema del 2023.

Pene più severe per le coppie

Nel testo del ddl, che si trova in esame alla commissione Giustizia del Senato, la maternità surrogata è vietata anche se praticata all’estero. In Italia l’utero in affitto è vietato dal 2005, per questo motivo molte coppie che cercavano di avere figli attraverso questo metodo sono poi finite in Paesi dove invece è possibile avere un figlio con l’utero di un’altra donna.

Le reazioni della sinistra

La reazione della sinistra italiana alle proposte della Lega è molto forte. La responsabile Diritti del partito ritiene che è in corso «una guerra di posizionamento sempre sulla pelle di bambini e bambine in carne e ossa». Di “furiosa battaglia ideologica” e “gara a chi la spara più grossa” parla invece l’associazione Luca Coscioni, che insiste sul riconoscimento della “gravidanza per altri solidale”. L’Arcigay parla di “criminalizzazione e caccia alle streghe verso chi si prende la responsabilità della cura e di essere genitore in Italia”.

Il ddl che porta il nome della deputata di Fdi Carolina Varchi aveva ricevuto la prima approvazione a Montecitorio quasi un anno fa, lo scorso 26 luglio, se quindi saranno approvate le modifiche della Lega dal Senato la legge dovrà tornare alla Camera per la terza lettura, allungando cosi ancora una volta i tempi del ddl.

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