Magliana, Ecoitaliasolidale: soluzioni concrete per evitare altre bombe ecologiche

Magliana

Dopo il pauroso incendio che ha colpito lo scorso 20 giugno l’area della Magliana, in Via Asciano a ridosso di un insediamento abusivo, con fiamme di sterpaglie e rifiuti di vario genere, fumo intenso ed irrespirabile che si è propagato per gli interi quartieri Marconi, San Paolo, sino oltre l’Eur e Monteverde, nella serata di ieri sono stati divulgati i dati del monitoraggio dell’aria prodotti dall’Arpa.

Magliana: diossina 126 volte sopra il minimo permesso

L’ARPA ha certificato che i valori di diossina sono risultati 126 volte sopra la norma, una vera e propria bomba chimica che ha reso l’aria tossica. E’ quanto dichiara in una nota Piergiorgio Benvenuti, Presidente del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale.

Non si possono lasciare quintali di rifiuti a ridosso di baraccopoli abusive

Non è possibile non intervenire lasciando quintali di rifiuti, anche rifiuti speciali e plastiche, a ridosso di baraccopoli abusive che non ci dovrebbero essere, ribadiamo che vi è la necessità di un piano straordinario di messa in sicurezza di tutte le aree abbandonate che rappresentano un pericolo soprattutto in relazione alle alte temperature che avremo questa estate. Necessario un maggior controllo delle sponde del Tevere per strappare all’abbandono ed al degrado spazi ambientali di pregio come la golena del fiume. Soprattutto una immediata messa in sicurezza di aree che potrebbero causare pericolo di incendi e di insicurezza per i cittadini come è avvenuto in questi giorni a Roma Sud.

Auspichiamo lavaggio strade Magliana per eliminare sostanze tossiche

Dopo la prima rilevazione dell’ARPA, con la presenza di diossina 126 volte oltre il limite, si attendono ulteriori campionamenti, auspicando interventi anche di lavaggio delle strade per eliminare sostanze inquinanti che si saranno depositate.

Non ci interessano -prosegue Benvenuti- il solito balletto delle responsabilità fra le varie Istituzioni territoriali, polemiche che non portano a soluzioni concrete e tempestive, ecco perché siamo sempre più favorevoli a proporre la realizzazione di un Parco del Tevere che possa rappresentare un controllo diretto ed uno sviluppo della gestione del fiume e degli argini.

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