Manuela Petrangeli uccisa dall’ex a Roma, la mamma: ‘Maledetto’

Manuela Petrangeli

Manuela Petrangeli non sarà più in quel cortile del condominio di Primavalle in via Angelo Mai, al primo piano dei lotti popolari, a giocare con il figlio di 9 anni. Non ci sarà più perché ieri, intorno alle 14, il suo ex compagno ha deciso di ucciderla. E ora in quella casa, dove vive mamma Patrizia, si sono riuniti tutti i familiari e gli amici. Quel cortile, che fino a pochi giorni fa vedeva Manuela e il suo bambino rincorrersi e divertirsi, ora è diventato un luogo di pianto, di dolore. E di rabbia. Per l’ennesimo femminicidio, per l’ennesima donna strappata alla vita, uccisa dal padre del suo piccolo.

Mamma Patrizia non riesce a crederci, la sua Manuela non c’è più. Lei che sarebbe dovuta andare in ferie proprio oggi e che ieri all’uscita da lavoro aveva chiamato il figlio: ‘Amore mio, ora vengo a prenderti’. La fisioterapista lì non è più arrivata. Ha terminato il turno di lavoro, il suo ex compagno si è affiancato con la Smart alla sua auto, ha imbracciato il fucile e ha aperto fuoco. Colpendola a morte.

“Maledetto, maledetto da Dio, lo dovevamo ammazzare prima” – sembrerebbe aver gridato la mamma, accudita da parenti e amici. Come riporta Il Messaggero, la donna distrutta dal dolore si è stretta attorno alla sua famiglia. E quel ‘dovevamo ammazzarlo prima’, forse, fa capire che la famiglia aveva intuito qualcosa, anche se non risultano denunce da parte di Manuela.

Le indagini proseguono e Gianluca Molinaro, che ieri ha aperto il fuoco e ha ucciso la donna, continua a stare in silenzio davanti ai magistrati.

Fisioterapista uccisa a Roma, l’assassino: ‘Che ci faccio con il fucile?’

Manuela Petrangeli uccisa a Roma

Nella casa di Primavalle continua il viavai. Tra rabbia e incredulità. “Io me la faccio da sola giustizia” si sente urlare da casa di mamma Patrizia. La donna è rimasta lì, non è riuscita ad andare nel luogo dove sua figlia Manuela ha perso la vita, in via degli Orsoleo. Non ce l’ha fatta a vedere quel corpo straziato, a terra.

L’uomo, dopo l’omicidio, ha chiamato un’altra sua ex compagna, Debora, con cui aveva interrotto i rapporti e con la quale aveva messo al mondo una figlia. La donna ha raccontato all’Adnkronos la telefonata: Molinaro, 53 anni, Oss che lavora nel centro di riabilitazione Don Guanella, era ubriaco, minacciava il suicidio. Debora, che in passato lo aveva denunciato per maltrattamenti, lo ha convinto a costituirsi. “Mi ha detto quello che aveva fatto”, ha spiegato. Appena si è resa conto che non si trattava di uno scherzo, la donna gli detto di recarsi dai carabinieri, perché sarebbe stata la cosa migliore. “Gli ho detto che sarei andata a trovarlo con nostra figlia, ma ovviamente non lo pensavo. Non so come ho fatto a convincerlo. Quando è arrivato dai carabinieri mi ha chiesto ‘Che ci faccio col fucile?’ Voleva portarselo appresso”.

L’ennesimo femminicidio a Roma

E così Molinaro, che sui social ha la bacheca ‘piena’ di foto con il suo bambino, proprio a lui ha strappato via la mamma. Manuela Petrangeli, una donna solare, riservata, professionale, che aveva da poco acquistato casa e che viveva per il figlio. I due avevano un rapporto simbiotico, non riuscivano a stare lontani. Ora qualcuno ha deciso così, ha stravolto le pagine di una vita. E sono bastati pochi, pochissimi istanti. Manuela che viene colpita una prima volta, che tenta di nascondersi, poi la seconda. E quel corpo a terra, coperto da un telo perché la fisioterapista, che aveva terminato il suo turno di lavoro a Villa Sandra, è morta sul colpo.

Ora restano la rabbia e il profondo dolore, quello che porta a “minacciare” e che chiede giustizia. Nessuno si dà pace e le voci, tra le grida, sono rotte dal pianto. Di Manuela restano i suoi sorrisi, la sua riservatezza, il suo amore incondizionato per il figlio. “Veniva a prendere il bambino, non mi sembrava un pazzo” – ha raccontato una vicina al Messaggero. “Brava donna, umana, l’infermiera di tutti, chi poteva aiutare, aiutava” – dicono.