Tor Bella Monaca, 12enne strozzato dal cavo del tablet: la perizia chiarirà gli ultimi istanti di vita del ragazzo

Palazzi Ater di via dell'archeologia

Si terranno lunedì 24 giugno alle 10,00 nella chiesa Santa Rita di Tor Bella Monaca, i funerali di Andrea, il bambino di 12 anni rinvenuto senza vita perchè strozzato con il laccio del porta tablet nella sua cameretta.

Una tragica fatalità?

“Noi crediamo sia stata una tragica fatalità”, aveva raccontato a Repubblica la mamma Loredana, che ora aspetta l’esito della perizia disposta dalla procura sui dispositivi utilizzati dal figlio di 12 anni.Quella della challenge social sembrerebbe essere un’ipotesi molto remota. Il 12enne, non era iscritto a nessun social network ed era sempre controllato dai genitori, “Usava solo YouTube e Whatsapp” le parole della mamma.

“Impossibile che mio figlio abbia compiuto un gesto volontario”

Gli investigatori, coordinati dalla procura di Roma, vogliono quindi cercare di ricostruire le ultime ore del ragazzo per capire cosa sia successo prima del tragico incidente e se abbia parlato con qualcuno. “Anche noi vogliamo capire. Aspettiamo di vedere l’esito delle indagini” ha detto a Repubblica mamma Loredana, dipendente Ama. Per lei è “impossibile che mio figlio abbia compiuto un gesto volontario“.

Rigirandosi nel letto mentre giocava con il tablet si potrebbe essere incastrato con quella corda. Forse se l’era messa sulla fronte. Muovendosi o contorcendosi, come faceva di solito, la corda con la clip potrebbe essere scivolata Gli piaceva giocare con il tablet, ma guardava i video del Collegio e quelli sui Nerf, i fucili che sparano gomma piuma”.

L’ascensore del palazzo Ater era rotto

Il 12enne era stato trovato in fin di vita dalla sorella di 16 anni intorno alle 20 dopo che la mamma lo aveva chiamato diverse volte senza ottenere risposta. Le urla della ragazza hanno fatto accorrere la madre, ma il bimbo era forse già morto. A nulla sono valsi i tentativi di rianimazione, con il padre che – di corsa – si è fatto 9 piani a piedi con la bombola dell’ossigeno, perché l’ascensore del palazzo Ater era ancora una volta rotto. Quando sono arrivati i sanitari del 118, anche loro a piedi, non hanno potuto far altro che constatare il decesso di Andrea per soffocamento.

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