Muore a 18 anni, i compagni fanno l’esame di maturità al posto suo: ‘Ciao Riccardo, questo ricordo è per te’

Esame di maturità "ad honorem" Riccardo Barnaba
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Riccardo aveva un sogno: quello di diplomarsi e poi iniziare la sua vita da adulto. Un sogno infranto un anno fa, il 16 giugno 2023, quando il tumore da cui è affetto vince la battaglia che Riccardo sta combattendo da 3 anni. Ma quell’esame di maturità a cui teneva tanto lo hanno sostenuto al posto suo i suoi compagni di classe, quelli della V B Energia dell’istituto tecnico industriale Morosini di Ferentino. E Riccardo Barnaba, a un anno dalla sua morte, ieri mattina si è diplomato: un diploma alla memoria, consegnato nelle mani di mamma Maria Cristina e del fratello Federico, commossi per l’iniziativa presa da quelli che erano ormai molto più di compagni di classe: amici, quasi fratelli.

La storia di Riccardo Barnaba

Riccardo Barnaba, un ragazzo di Piglio, in provincia di Frosinone, frequenta l’istituto tecnico industriale Morosini di Ferentino quando, a 15 anni, scopre di avere un tumore alla lingua. Si tratta di una forma rarissima: di questo tipo in Italia ce ne sono solo 3. Eppure Riccardo non si arrende. Vuole vivere e vuole farlo come tutti i ragazzi della sua età, con i sorrisi e la sfrontatezza che i suoi 15 anni gli consentono.

Affronta le cure con coraggio e determinazione. E tanta speranza verso il futuro. Grazie alla sua passione per la scrittura mette nero su bianco i suoi sogni, ma anche questa dolorosa esperienza. Racconta degli interventi chirurgici affrontati, delle terapie dolorose, degli affetti collaterali. Ma anche della speranza che tutto questo dolore possa portare a qualcosa di buono.

“Lotta impari”Come Rocky Balboa”

È un guerriero. E non si culla nel dolore. Nonostante sia costretto sulla sedia a rotelle e abbia il permesso per la didattica a distanza, non lascia la scuola, anzi. Si fare dei permessi speciali, in modo da poterla frequentare tra una terapia e l’altra. E racconta quello che prova. Si paragona a Rocky Balboa: “Non posso mollare. Devo combattere come ha fatto lui per cercare di vincere contro questo male”. Accanto a lui c’è sempre la famiglia. Papà Giuseppe, mamma Maria Cristina e il fratello Federico. E poi i compagni di scuola e gli insegnanti, che sono diventati una parte importante della sua vita.

Ma la lotta contro il tumore non riesce a vincerla. L’anno scorso, durante il quarto anno di scuole superiori, si presenta in classe per l’ultima volta il 6 giugno. Riccardo è devastato dalla malattia. Dieci giorni dopo morirà.

Diploma ad honorem

Ieri i compagni della V B “Energia” si sono presentati davanti alla commissione e hanno sostenuto l’esame di maturità al suo posto, utilizzando i brani che Riccardo aveva lasciato. “Riccardi è qui con noi”, hanno detto commossi. “E la sua anima ha superato ogni barriera attraverso la nostra voce. Adesso lo immaginiamo felice, perché Riccardo avrebbe voluto tanto arrivare a diplomarsi”.

Il diploma non è frutto di un evento estemporaneo. A organizzare il tutto, insieme ai ragazzi, l’insegnante di educazione civica, Tiziana Incelli, che per un anno intero ha coinvolto la famiglia di Riccardo nelle varie iniziative in memoria del 18enne prematuramente scomparso. E Riccardo ha “vissuto” attraverso i suoi compagni, parlando con la loro voce.

La commovente cerimonia

Durante la cerimonia, infatti, sono stati letti gli scritti di Riccardo, che hanno fatto venire le lacrime agli occhi a tutti. È stato mostrato un video in PDF con le slide che ripercorrevano la storia di Riccardo, dal titolo “Questo ricordo è per te”.

Presenti alla cerimonia, oltre alla mamma e al fratello, la dirigente scolastica, Claudia Morgia, la coordinatrice dell’iniziativa Tiziana Incelli, il personale scolastico e molti genitori degli altri studenti. Commozione anche tra i componenti della commissione d’esame, presieduta dalla presidente Eleonora Quattrociocchi. “Questi ragazzi – ha detto la professoressa Incelli – sono esempi di vita e di educazione civica. Porteranno con loro per sempre Riccardo, che vive proprio attraverso questi gesti”.