Pappagalli verdi, cosa sono? Perché sono aumentati? L’intervista ad Andrea Bonifazi di Scienze Naturali

Pappagalli verdi
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A Roma sono sempre più frequenti gli avvistamenti dei pappagalli verdi. Cosa sono questi uccelli? A quale specie appartengono? Di cosa si nutrono e perché sono aumentati? Ne parliamo con l’esperto di Scienze Naturali il Dottor Andrea Bonifazi.

Pappagalli verdi in aumento, come mai?

“Il riscaldamento globale, nonostante tanti negazionisti, è un’evidenza sempre più lampante e non ce ne rendiamo conto solo a causa delle temperature sempre più elevate e degli eventi climatici straordinari – ormai sempre più ordinari -, per capire quanto ciò rappresenti un problema enorme basta fare… una passeggiata! Ebbene sì, se a Roma alziamo gli occhi al cielo e con lo sguardo frughiamo tra gli alberi non possiamo non notare stormi sempre più numerosi di pappagalli verdi! Belli, bellissimi, ma di fatto specie aliene che non dovrebbero essere presenti nelle nostre città, entrando in competizione con le specie autoctone che naturalmente vivono alle nostre latitudini”, racconta Andrea Bonifazi

A quale specie appartengono?

“Due specie sono ormai comuni in molte città italiane, Roma compresa: Psittacula krameri, il cosiddetto “parrocchetto dal collare”, e Myopsitta monachus, noto come “parrocchetto monaco”, il primo originario dell’India, il secondo proveniente dal Sud America. Dopo essere fuggiti dalla cattività o essere stati rilasciati volontariamente, hanno impiegato qualche anno ad acclimatarsi con successo, ma oggi sono una realtà, tanto che localmente sembrano essere più comuni anche di piccioni o passeri. D’altronde sono uccelli di medie dimensioni, forti, intelligenti e molto adattabili, ma soprattutto privi dei predatori naturali che avrebbero nel loro ambiente di origine, quindi non hanno grandi problemi a proliferare”, spiega Andrea.

Foto di Andrea Bonifazi

Di cosa si nutrono principalmente?

“Questi uccelli adorano la frutta, ma la loro dieta è assai varia. Provate ad osservare un albero di fico nei caldi mesi estivi, vi renderete conto di quanto apprezzino i suoi frutti! Non si fanno però problemi a nutrirsi anche su olmi, pini e tantissime altre specie vegetali che, in vari periodi dell’anno, possono fornirgli delle gustose leccornie. Chiaramente anche i campi coltivati possono diventare il loro “ristorante all’aperto” e la loro voracità sembra avere ben pochi limiti”, commenta il Dottor Bonifazi.

Nidi e biodiversità

“Entrambe le specie nidificano nei mesi più caldi, tendenzialmente dalla primavera all’estate, vivendo spesso in grandi colonie e in nidi comuni sospesi tra gli alberi o in cavità dei tronchi. I loro nidi, solitamente di grosse dimensioni, non passano di certo inosservati, basta scrutare tra le chiome di quegli alberi in cui questi pappagalli sono particolarmente numerosi e… rumorosi! Sebbene si tratti di animali oggettivamente belli da un punto di vista estetico, non dimentichiamo mai che sono specie alloctone che, in qualche modo, influenzano negativamente la nostra biodiversità. È sempre necessario tenere a mente che anche ciò che apparentemente è innocuo e meravigliosamente variopinto in realtà può costituire un problema”, conclude Andrea Bonifazi.