Premio Tenco, Piotta escluso fa causa: ecco cosa succede

Piotta

E’ polemica tra Piotta e l’organizzazione delle Targhe Tenco, il premio dedicato alla canzone d’autore, che proprio ieri ha annunciato le cinquine dei finalisti nelle varie categorie. E ora dalla polemica si passa alle carte bollate: presentata una denuncia e avviata la procedura di accesso agli atti.

Il post di Piotta

“Pur avendo ricevuto tantissimi voti da molti dei giurati, che ringrazio uno per uno, ”Na notte infame’ non è dentro. Girano voci che questi voti non siano stati proprio presi in considerazione. Se fosse così mi chiedo: ‘come mai?'”, scrive Piotta, al secolo Tommaso Zanello, sui suoi canali social, chiedendo spiegazioni agli stessi promotori del Premio: “Se il Club Tenco – Premio Tenco potesse darci la motivazione  darebbe prova di grande trasparenza, per rispetto di tutto il progetto, viste anche le motivazioni da cui nasce e di tutti i giornalisti che votano”.

Il caso dialetto

Dopo il caso dialetto, attraverso i suoi avvocati, l’artista romano ha presentato una diffida formale al presidente del Premio, chiedendo l’accesso agli atti e la sospensione dell’assegnazione del premio per la categoria Album in dialetto. Piotta ha partecipato al Premio Tenco con il suo ultimo album ‘Na Notte Infame’, pubblicato da La Grande Onda nel 2024. La candidatura dell’album nella categoria ‘Album in dialetto’ – si legge nella diffida – è stata accettata senza obiezioni dagli organizzatori. Tuttavia, con grande sorpresa dell’artista e del suo staff, l’album non è stato incluso nella rosa dei finalisti. 

Il legale di Piotta

L’avvocato di Piotta ha espresso il disappunto dell’artista per la mancata comunicazione preventiva dell’esclusione, che è stata resa nota solo dopo l’annuncio ufficiale dei finalisti. La difesa sottolinea che non esiste una motivazione ragionevole per giustificare questa esclusione, che appare “irragionevole, pretestuosa e anche incongrua da un punto di vista artistico”. L’album ‘Na Notte Infame’, scrivono gli avvocati, “è oggettivamente interpretato in dialetto romano”, e questo “non solo per nostro parere ma per quello di varie istituzioni e associazioni culturali” e da esperti del settore, tra cui l’Assessorato alla Cultura Municipio Roma III, l’Associazione Culturale Lando Fiorini, e vari professori di linguistica e musica.