Roma, per lo stadio della Lazio al Flaminio Lotito ha soli 30 giorni: è corsa contro il tempo

A sinistra, il nuovo stadio della Lazio al Flaminio, a destra Claudio Lotito
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Roma, il progetto per la riqualificazione dello Stadio Flaminio, destinato a diventare la nuova casa della Lazio, si trova in un momento cruciale: il presidente biancoceleste Claudio Lotito ha poco più di 30 giorni a disposizione per presentare una proposta definitiva al Comune di Roma. La data del 21 ottobre segna infatti il termine fissato per la conclusione della conferenza di servizi, salvo eventuali proroghe. Questa procedura è già in corso da alcuni giorni e sta esaminando un progetto di recupero dello storico stadio presentato da un gruppo di aziende, tra cui la Roma Nuoto. La concorrenza è serrata, e la Lazio deve agire in fretta per inserire il proprio progetto tra quelli valutati.

Roma, per lo stadio della Lazio al Flaminio Lotito ha soli 30 giorni

La conferenza di servizi, uno strumento previsto dalla normativa, consente di esaminare più progetti contemporaneamente, purché riguardino lo stesso obiettivo. Nel caso specifico, la decisione finale riguarderà non solo la fattibilità tecnica del progetto, ma anche il suo impatto economico e sociale, fino a determinare se potrà ottenere il riconoscimento di “pubblico interesse” da parte della Giunta comunale. Questo riconoscimento rappresenta un passo decisivo: una volta ottenuto, chiuderebbe la porta a qualsiasi altra proposta concorrente per il Flaminio.

È corsa contro il tempo

Il percorso è una corsa contro il tempo, per la Lazio di Lotito, e non è privo di difficoltà. Lotito e il suo team di progettisti si erano già recati in Campidoglio lo scorso 8 luglio per presentare un primo studio di prefattibilità del progetto. Durante l’incontro, a cui hanno partecipato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e alcuni assessori chiave, Lotito ha illustrato la sua visione per lo stadio. Il piano prevede di aumentare la capacità del Flaminio dagli attuali 24.973 posti a circa 50.000, mantenendo intatti gli elementi architettonici originali progettati da Pier Luigi Nervi alla fine degli anni ’50.

La storia della struttura sportiva storica

I rendering mostrati dal presidente biancoceleste evidenziano l’intenzione di rispettare l’estetica storica dello stadio. La nuova struttura prevede piloni di sostegno ispirati all’architettura originale, eleganti e lineari, che richiamano il design concepito da Nervi. Tuttavia, la vera innovazione del progetto sta nella creazione di una sovrastruttura che non andrà a modificare le tribune esistenti. Secondo i rendering, questa nuova struttura sarebbe completamente indipendente e poggerebbe su pilastri esterni, permettendo di salvaguardare l’integrità dell’impianto originale.

Lotito sotto pressione

Con il tempo che stringe, Lotito dovrà mantenere la promessa di presentare il progetto definitivo entro la fine di ottobre. Il presidente della Lazio ha espresso più volte la sua fiducia, ribadendo di essere pronto a rispettare gli impegni presi. Tuttavia, la concorrenza non è da sottovalutare: il progetto della Roma Nuoto, già in fase avanzata di valutazione, potrebbe rappresentare un ostacolo significativo.

In attesa della scadenza di ottobre, la partita si gioca non solo sul piano tecnico, ma anche su quello politico. Le decisioni della Giunta comunale e la capacità della Lazio di rispondere rapidamente e in maniera adeguata alle richieste del Comune saranno determinanti per il futuro del Flaminio e della squadra. Il conto alla rovescia è già iniziato, e Lotito è chiamato a correre contro il tempo per far sì che il sogno di uno stadio di proprietà della Lazio diventi finalmente realtà.