Satnam, racconto choc della moglie: “Il suo braccio lasciato tra i rifiuti”

A destra, il titolare dell'azienda, a sinistra il bracciante morto senza un braccio

Un racconto terrificante. A parlare è la moglie di Satnam, il bracciante morto nei campi di Latina. Soni Soni ricostruisce gli attimi dopo l’incidente e quelli prima della morta di suo marito.

Le richieste di aiuto

Davanti al corpo straziato di Satnam la donna urlava, gridava, continuava incessantemente a chiedere aiuto. Cercava il sostegno da parte di qualcuno per poter salvare la vita del marito, esanime a terra con un braccio amputato dalla macchina avvolgiplastica. Nessuno, però, ha mosso un dito.

“Il braccio tra i rifiuti”

“Ho subito chiesto a tutti di chiamare un’ambulanza, mentre Antonello continuava ad urlare è morto, è morto, ma nessuno ha fatto niente – racconta Soni agli inquirenti che hanno emesso l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Lovato – ha lasciato il braccio di mio marito tra i rifiuti e l’ha lasciato morire”

La ricostruzione

Le parole della donna ripercorrono attimo per attimo quella drammatica giornata, cominciata come ogni giorno alle 5:30 del mattino – per appena sei euro l’ora – e finita, tragicamente, nel pomeriggio, intorno alle 16.