25 scuole del Lazio senza presidi, il Tribunale blocca il concorso: Roma la città più penalizzata

Un concorso per la scuola a Roma
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Un fulmine a ciel sereno rischia di sconvolgere l’avvio del nuovo anno scolastico. A causa di una decisione del Tar del Lazio, che ha bloccato un concorso del 2017, migliaia di studenti potrebbero ritrovarsi senza un dirigente scolastico assegnato. La decisione del tribunale amministrativo ha messo in stand-by le procedure di nomina per oltre 500 nuovi presidi in tutta Italia, tra cui 25 nel Lazio, principalmente Roma-città, tra le città più penalizzate.

Roma, 25 scuole di Roma e Lazio senza presidi

Un nodo gordiano che rischia di strangolare l’organizzazione scolastica. L’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio, che aveva già predisposto un calendario dettagliato per le nomine, si trova ora a dover fronteggiare una situazione di stallo. Secondo le prime indiscrezioni, alla base del ricorso ci sarebbero delle presunte irregolarità nelle procedure concorsuali, che avrebbero indotto alcuni candidati esclusi a ricorrere alle vie legali.

Il Tribunale blocca il concorso

Le scuole coinvolte in questa vicenda si trovano in una situazione di grande incertezza. Tra queste, figurano istituti di ogni ordine e grado, da quelli urbani a quelli più piccoli situati in zone periferiche. A Roma, in particolare, sono numerosi gli istituti comprensivi che rischiano di rimanere senza guida.

Roma la città più penalizzata

Se il Tar confermerà la sospensione delle nomine, si prospetta uno scenario tutt’altro che rassicurante. Molte scuole potrebbero essere costrette a ricorrere alle reggenze, una soluzione di emergenza che però non garantisce la continuità didattica e la stabilità organizzativa. Gli esperti del settore temono che questa situazione possa avere ripercussioni negative sull’intero sistema scolastico, compromettendo la qualità dell’offerta formativa e creando disagio tra studenti e famiglie.

L’appello delle associazioni di categoria

Le associazioni dei dirigenti scolastici hanno lanciato un appello al Ministero dell’Istruzione affinché intervenga con urgenza per sbloccare la situazione. Tutti gli occhi sono puntati sulla prossima udienza del Tar, in programma per il 5 settembre. Da questa decisione dipenderà il futuro di migliaia di studenti e il destino di numerose scuole.