Niente mascherina all’aperto per i vaccinati. La proposta piace anche agli scienziati
La proposta è arrivata da diverse parti. E anche nel Lazio l’assessore alla sanità D’Amato ha fatto un’apertura. Arrivando ad ipotizzare per metà luglio lo stop all’obbligo di indossare la mascherina all’aperto. Una bella novità, con l’indice dei contagi che scende e le vaccinazioni che ormai hanno raggiunto il 30% della popolazione. Almeno per quanto riguarda le prime dosi. D’altronde, la stesa cosa si sta facendo in molti Paesi del mondo, a cominciare dagli Stati Uniti. E non si capisce perché l’Italia debba restare indietro. Si tratta di agevolare la ripartenza, certo. Ma anche di restituire a tutti una vita un po’ più normale. Come eravamo abituati prima di questo cataclisma. E sulla possibilità di toglierci almeno per strada la mascherina dalla faccia, sono intervenuti anche i più noti virologi. Dando l’ok senza esitazioni. E addirittura sostenendo che una decisione contraria, avrebbe una motivazione chiaramente ‘politica’. Senza evidenza scientifica. Perché il vaccino funziona. E anzi, questa misura potrebbe indurre anche i no vax più irriducibili ad acconsentire alla iniezione del siero.
Dopo 20 giorni dal vaccino via la mascherina. Per i virologi va bene, e i richiami si potranno fare in tempi più lunghi
Per i virologi più famosi e attivi sulla stampa e sui social togliere la mascherina obbligatoria all’aperto da metà luglio va benissimo. Questo per il progredire della campagna vaccinale. E per il calo seppur graduale che si sta registrando sul fronte dei contagi. L’idea è quella di consentire di togliere la protezione facciale dopo 20 giorni dalla somministrazione della seconda dose del vaccino. O dell’unica dose, in caso di Jhonson&Jhonson. Dobbiamo fare come negli USA, ha dichiarato l’infettivologo dell’ospedale S. Martino di Genova Matteo Bassetti. Che si è detto anche favorevole ad allungare i tempi per i richiami. E ad estendere a 12 mesi la validità del pass vaccinale. Sulla stessa linea anche il professor Roberto Burioni. In un tweet, infatti, dichiara che:
“La raccomandazione ai vaccinati di portare la mascherina e prendere precauzioni era sacrosanta all’inizio, quando non avevamo dati certi sulla capacità dei vaccini di impedire l’infezione. Ora che (almeno per i vaccini a mRNA) questi dati ci sono e sono chiarissimi, i vaccinati potrebbero condurre una vita sostanzialmente normale con minime precauzioni per eccesso di prudenza. Costringerli a un comportamento diverso ha motivazioni politiche e non scientifiche”.