A Monte del Marmo festa (in sicurezza), dopo 20 anni terreni e case tornano ai cittadini (video)

Una festa sobria, in piena sicurezza. In una bella domenica di sole, tutti all’aperto e con le mascherine rigorosamente indossate. Ma gli abitanti di Monte del Marmo, quartiere del Municipio 13 facente parte del Piano di Zona Torrevecchia, non potevano fare a meno di riunirsi. Per celebrare la vera e propria fine di un incubo. Infatti proprio qui, venticinque anni fa erano sorte le prime abitazioni e le villette che avrebbero poi costituito l’ossatura di questa nuova urbanizzazione. Si trattava di quello che viene definito ‘abusivismo di necessità’, con tante famiglie che non avrebbero mai avuto accesso alle case popolari. E che comunque non si erano rassegnate a un futuro incerto. Volendo dare una casa alle proprie famiglie, e in prospettiva ai loro figli. Alla loro guida da sempre, la battagliera presidente dell’Aspe (associazione per lo sviluppo delle periferie ndr) Catia Tosti. Che negli anni ha sempre lottato per vedere tutelato il diritto di questa gente.

A metà degli anni 2000 sembrava tutto risolto, perché intanto il Comune di Roma aveva varato un nuovo strumento urbanistico. Per ricucire undici quartieri nati abusivamente, ma ormai facenti parte della realtà cittadina. Con tanto di illuminazione, toponomastica e autobus. Si chiamavano appunto gli ‘articoli 11’. Ma poi qualcosa è andato storto per troppo tempo. Fino alle novità delle ultime settimane. E almeno qui, alla vittoria dei cittadini.

Buche a Monte del Marmo? Dovete andare piano

Il Tribunale ordina di restituire terreni e case ai cittadini di Monte del Marmo. E la presidente dell’Aspe Catia Tosti festeggia con la gente

Le periferie nate abusivamente e poi sanate fanno parte della storia di Roma. E anche l’articolo 11 Torrevecchia non è sfuggito alla regola. Ma le amministrazioni comunali hanno accumulato troppi ritardi, e lasciato per lungo tempo la gente senza una risposta. Se cioè il sogno di lasciare una casa ai propri figli dovesse definitamente svanire sotto alle ruspe. O se invece fosse possibile intraprendere un percorso diverso con il Comune. Qui a Monte del Marmo, quasi tutti hanno aderito al piano di risanamento del Campidoglio, sborsando soldi di tasca propria. Salvo poi scoprire che la delibera passata in consiglio comunale poteva servire per alcune cose. Come ad esempio la possibilità di realizzare le opere di urbanizzazione. Ma non a riavere indietro i terreni. Che rimanevano confiscati dal Comune. Da qui una lunga battaglia giudiziaria, la nomina di un commissario ‘ad acta’. La richiesta di evitare disparità di trattamento, perché intanto qualche concessione usciva. Non si sa come. Fino alla vittoria delle scorse settimane. Con il Tribunale che ha ordinato al Campidoglio di restituire le aree ai privati.

“Abbiamo ottenuto anche la trascrizione dalla conservatoria”, ha detto al microfono la presidente dell’Aspe Catia Tosti, visibilmente emozionata. E finalmente ritorniamo cittadini di serie A a tutti gli effetti. Il bello inizia ora, le hanno fatto eco l’avvocato Sainato che ha seguito legalmente gli associati, il presidente del consorzio Verde Colle Massimo Renna e tanti altri amici vecchi e nuovi. Tutti pronti a lavorare da domani, per trasformare questa ex area abusiva in un nuovo quartiere modello.