A Roma ‘100 parchi’ rinascono grazie a Gualtieri, ma… anche ai mutui trentennali che pagheranno i romani

Roma, a sinistra Gualtieri e l'assessore Alfonsi alla presentazione dei 100 Parchi, a destra soldi in contanti ed una calcolatrice
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Il Piano “100 parchi per Roma” è stato lanciato con grande enfasi dal Campidoglio e, in particolare, dal sindaco Roberto Gualtieri e dalla sua assessore all’Ambiente Sabrina Alfoni, ma c’è un però, decisamente sconosciuto ai più. Dietro l’entusiasmo iniziale si cela difatti un peso economico significativo per i romani: mutui trentennali per finanziare almeno una parte degli interventi di recupero delle aree verdi capitoline. La Giunta Gualtieri al gran completo ha varato difatti nei giorni scorsi con due distinte deliberazioni l’accensione di due mutui trentennali per un totale di 4,3 milioni di euro stimati di debito. Questi fondi serviranno per la ristrutturazione di due aree verdi inserite nell’ambito del progetto 100 Parchi: il parco di viale della Cellulosa, per il quale è prevista una spesa di 2,7 milioni di euro, e il parco di via Candia, con un costo di ristrutturazione previsto di 1,6 milioni.

A Roma il Piano ‘100 parchi’ che rinascono grazie a Gualtieri, ma… gli altri 98 chi li pagherà?

Il futuro economico degli altri 98 parchi resta incerto, quindi. Il quesito sorge più che spontaneo: le altre ristrutturazioni verranno pagate con risorse già disponibili, tipo PNRR, fondi comunali, regionali o ministeriali, o si procederà anche per altri casi con l’accensione di ulteriori mutui? E, in tal caso, per quanti dei 100 parchi si profila un debito da pagare in ‘comode rate trentennali‘? Difatti, il Campidoglio non ha ancora reso pubblico il piano dettagliato per il finanziamento degli interventi 100 parchi. Era sconosciuto, al momento, anche il ricorso ai mutui bancari. Una pratica che solleva interrogativi sull’impatto economico a lungo termine per la Capitale, già gravata da un debito imponente, tale da mettere a rischio la stabilità economico-finanziaria della città eterna.

Mutui trentannali sulle spalle di Roma e i romani anche per altri parchi?

Nel complesso, il Piano prevede un investimento di circa 63 milioni di euro per i primi 21 interventi. Di questi, 16 progetti hanno già ottenuto un finanziamento grazie a uno stanziamento di oltre 35 milioni di euro inserito nel bilancio comunale. Entro il 2024, saranno avviati i cantieri per la riqualificazione di aree iconiche come il Parco delle Tre Fontane e Villa Flora. Inoltre, nello stesso periodo, è prevista la conclusione delle gare d’appalto per gli altri 14 interventi finanziati.

Il piano è stato concepito come un “masterplan” strategico, con l’obiettivo di creare un’infrastruttura verde integrata che colleghi parchi e giardini riqualificati. La progettazione si concentra soprattutto sulle aree fuori dalle Mura Aureliane, recuperando zone degradate o inutilizzate per trasformarle in spazi verdi pubblici.

La sostenibilità economica in discussione

L’iniziativa rappresenta un passo importante per migliorare la qualità della vita nella città, ma non mancano le critiche. L’utilizzo di mutui a lungo termine per finanziare parte dei lavori solleva dubbi sulla sostenibilità economica del piano. La domanda cruciale resta: perché il Campidoglio non ha cercato finanziamenti alternativi, ad esempio tramite fondi regionali, statali o europei?

Con la Capitale già appesantita da debiti pregressi, l’accensione di nuovi mutui rischia di creare ulteriori difficoltà finanziarie per le amministrazioni future. Questo aspetto pone in evidenza un nodo centrale: la necessità di bilanciare la riqualificazione urbana con una gestione responsabile delle risorse economiche.

I prossimi passi

Il Piano “100 parchi per Roma” si pone come una sfida epocale per la Capitale, un’opportunità per trasformare il paesaggio urbano e restituire ai cittadini spazi verdi di qualità. Tuttavia, i mutui trentennali rappresentano un’eredità onerosa che peserà sui romani per generazioni.

Mentre i cantieri per i primi interventi si avviano, restano aperti interrogativi sul destino degli altri 98 parchi e sui metodi di finanziamento per completare il progetto. Sarà fondamentale monitorare come il Comune affronterà queste sfide per garantire un equilibrio tra ambizione e sostenibilità economica.