A Roma arriva l’influenza del Giubileo con febbre, tosse e cefalea: mix di virus portato dai pellegrini

Roma, Giubileo, arriva l'influenza dei pellegrini
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Roma si prepara a un’ondata di contagi influenzali in coincidenza con il Giubileo del 2025. I numeri parlano chiaro: solo nel Lazio, oltre 280mila persone sono già ricorse al medico per sindromi simil-influenzali entro la fine di dicembre. Questo rappresenta circa l’11% della popolazione regionale, con i bambini fino a quattro anni tra i più colpiti (26%). Gli esperti prevedono un picco dei contagi ritardato, che potrebbe verificarsi a partire dalla seconda metà di gennaio, ma le preoccupazioni maggiori riguardano i mesi primaverili, quando milioni di pellegrini arriveranno nella capitale.

A Roma un mix di virus creano l’influenza del Giubileo

L’afflusso di visitatori da tutto il mondo durante i grandi eventi giubilari potrebbe favorire una diffusione senza precedenti di virus influenzali e respiratori. Oltre all’influenza stagionale, si prevede un aumento dei casi legati a virus come il respiratorio sinciziale, i rinovirus e persino il SARS-CoV-2. Questo mix di patogeni, con sintomi simili che includono febbre, mal di testa e raffreddore, potrebbe causare un aumento improvviso delle infezioni.

La particolarità del fenomeno, definito da alcuni come “influenza del Giubileo”, deriva dalla concentrazione di persone provenienti da diverse aree geografiche e dai virus che inevitabilmente porteranno con sé. L’impatto potrebbe essere significativo, soprattutto nei periodi di maggiore affluenza.

Le raccomandazioni per prevenire e curare

Febbre alta, tosse persistente e cefalea sono i sintomi più comuni, ma il rischio maggiore deriva dall’uso improprio di farmaci. Gli esperti raccomandano di evitare l’antibiotico senza prescrizione medica e di gestire i sintomi lievi con rimedi semplici come idratazione, lavaggi nasali con soluzione salina e riposo. Solo in caso di persistenza o peggioramento dei sintomi è opportuno rivolgersi al medico.

Seguire le regole del buonsenso, come evitare luoghi affollati se si è malati e praticare una corretta igiene delle mani, può aiutare a contenere la diffusione dei virus. Per chi non risiede nel Lazio, la rete di assistenza è pronta a supportare eventuali necessità mediche.

I dati della sorveglianza

Secondo il rapporto Respirvirnet dell’Istituto Superiore di Sanità, nel Lazio l’incidenza delle sindromi simil-influenzali ha raggiunto 11,39 casi ogni mille abitanti a dicembre. Tuttavia, il dato è inferiore rispetto ad altre regioni come la Campania, che ha registrato un picco di oltre 20,70 casi ogni mille abitanti. Il virus influenzale di tipo A è predominante quest’anno, mentre il tipo B è molto meno diffuso.

In aggiunta, i rhinovirus, responsabili del comune raffreddore, e il virus respiratorio sinciziale, che colpisce soprattutto i bambini, continuano a circolare ampiamente. Nel 36% dei casi si è trattato di coinfezioni, con più virus che agiscono contemporaneamente, aggravando il quadro clinico.

Impatto sugli eventi giubilari

L’afflusso di pellegrini potrebbe rappresentare una sfida sanitaria significativa. La concentrazione di persone in spazi limitati, come chiese e piazze, aumenta il rischio di trasmissione dei virus. Gli organizzatori del Giubileo sono chiamati a implementare misure preventive, come la distribuzione di disinfettanti e una migliore gestione degli spazi, per ridurre al minimo i contagi.

Roma si appresta a vivere mesi intensi, in cui la gestione della salute pubblica diventerà cruciale. La collaborazione tra cittadini, visitatori e istituzioni sarà fondamentale per affrontare questa sfida con successo.