A Roma i bandi sui rifiuti li vincono solo società del Comune: prima Acea, ora Ama

A sinistra, una montagna di oro con la bandiera italiana. A destra, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ed i due loghi di Ama e Acea
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Non a caso si parla di ‘Oro di Roma’: nella Capitale guidata dal sindaco PD Roberto Gualtieri, i bandi pubblici sui rifiuti li vincono solo società partecipate dal Comune, prima Acea ora Ama. Cinque casi in tutto che si sono verificati negli ultimi giorni. Degno di nota è il primo, quello dell’inceneritore di Roma-Santa Palomba, con un bando pubblico assegnato all’inizio di agosto dal valore stimato di circa 7,4 miliardi di euro, l’equivalente di una mini-finanziaria nazionale. All’avviso pubblico esplorativo, prima, ed al bando vero e proprio, poi, ha risposto solo ed esclusivamente Acea.

A Roma i bandi sui rifiuti li vincono solo società del Comune

Nell’ambito del libero mercato globale, in condizioni normali, a quel bando avrebbero partecipato decine di colossi europei e mondiali del settore rifiuti, tutti pronti a mettere le mani su quei 7,4 miliardi di euro. Magari, se necessario, ingaggiando, subito dopo l’assegnazione del bando, una guerra giudiziaria a colpi di ricorsi e controricorsi giudiziari.

Prima il caso Acea, ora anche Ama

Così non è stato. Incredibile ma vero, a nessuno dei colossi del settori rifiuti mondiali facevano gola, evidentemente, i 7,4 miliardi di euro messi sul tavolo del Campidoglio. Ossia il valore della futura gestione, per i primi 20 anni, dell’inceneritore di Santa Palomba. Un mega impianto brucia rifiuti da 600mila tonnellate di spazzatura l’anno.

Una quantità immensa, superiore alle esigenze pur elevatissime della stessa Capitale. In pratica, Acea sarà costretta a raccattare spazzatura da altre Regioni d’Italia e altre città europee per saturare le esigenze elevatissime del mega-impianto tanto caro a Gualtieri, Acea e compagni di cordata, con un solo scopo: non smaltire rifiuti, ma fare soldi e permettere ad Acea di rientrare dai debiti che l’attanagliano pari a 4,4 miliardi di euro circa (ultimi dati disponibili).

Ora ci risiamo. Il Comune assegna 4 bandi pubblici relativi ad altri 4 impianti destinati a trattare i rifiuti di Roma, ma a vincere è sempre e solo una società capitolina, ossia Ama. Con un debiuto stimato di oltre un miliardo di euro, ultimi dati disponibili.
In questo caso, a differenza dell’inceneritore, vi sarebbe stata una “vasta adesione – così scrive il campidoglio in una sua nota stampa – da parte del mercato. E il lavoro delle commissioni di gara si è svolto speditamente consentendo l’individuazione dei vincitori”.

Le nostre richiese al Campidoglio: “Tirate fuori le carte!”

Abbiamo provato a cercare i bandi sul sito di Invitalia (Agenzia del Governo Italiano). Ma non li abbiamo trovati. Non abbiamo trovato nemmeno il nome della/e società che si è/sono aggiudicata/e i bandi. Ma abbiamo chiesto informazioni all’Ufficio Stampa del Comune di Roma. Speriamo di ricevere presto una risposta.

IL COMUNICATO DEL COMUNE DI ROMA

“Sono state aggiudicate – scrive il comune di Roma nella sua nota stampa – le quattro gare per la realizzazione di due impianti di biodigestione per il trattamento dei rifiuti organici a Casal Selce e Cesano e di due impianti per recupero e trattamento di carta e multimateriale a Rocca Cencia e Ponte Malnome. I bandi, pubblicati da Invitalia, avevano registrato una vasta adesione da parte del mercato e il lavoro delle commissioni di gara si è svolto speditamente consentendo l’individuazione dei vincitori. Il cronoprogramma prevede ora la fase di progettazione (120 giorni) al termine della quale ad inizio 2025 verranno aperti i cantieri per la realizzazione dei nuovi impianti.

Le parole del Presidente di Ama s.p.a.

La costruzione di tutti i nuovi impianti sarà in parte sostenuta da Roma Capitale. L’Assemblea Capitolina ha infatti già deliberato lo stanziamento di 141 milioni di euro che andranno ad aggiungersi ai fondi del “Decreto Aiuti” (187 mln di euro) destinati alla realizzazione delle opere per un investimento totale da 328 milioni di euro.
“Assieme a Roma Capitale siamo impegnati e convinti nel percorrere la strada che porterà la nostra città all’autosufficienza impiantistica e ad una gestione dei rifiuti che sia finalmente virtuosa e sostenibile in termini sia ambientali che economici – sottolinea il Presidente di Ama S.p.A. Bruno Manzi – Ringrazio l’Amministrazione Capitolina per il sostegno costante e concreto a questa sfida, l’obiettivo è quello di una Capitale che diventi un modello di economia circolare in cui i materiali di scarto non siano più un problema ma una risorsa da immettere nuovamente nel circuito produttivo“.