A Roma la sicurezza diventa un caso: terza città più pericolosa d’Italia. Immobile il Campidoglio
La percezione di insicurezza a Roma e nel Lazio “sta crescendo come testimoniano i dati sulla criminalità che sono in peggioramento persino rispetto al periodo antecedente alla pandemia Covid. Preoccupa in particolare Roma, terza città più pericolosa d’Italia dopo Milano e Rimini secondo i dati del Viminale”. Lo dichiara Luisa Regimenti, assessore al personale, alla Sicurezza urbana, alla Polizia locale ed Enti locali della Regione Lazio, nel corso della trasmissione “La storia oscura” su Radio Cusano Campus. “Purtroppo, tutto ciò impatta sulla qualità della vita dei cittadini con la Capitale che è caduta dal 31esimo al 34esimo posto nella classifica del Sole 24 Ore, un dato che risente proprio del problema della sicurezza come rilevato dagli indicatori di settore che collocano Roma in fondo, al 104esimo posto”, spiega Regimenti.
Il Campidoglio senza sicurezza
Un assessore alla Sicurezza ci sarebbe pure. Ma è più o meno paragonabile a un passacarte: non ha poteri, non ha uomini, non ha disposizione sulla Polizia Locale, non decide nulla. La mandano a seguire i Comitati in Prefettura come un impiegato amministrativo. Per il resto il vuoto pneumatico. Appare solo quando da fare qualche comunicato di sdegno per l’ennesimo femminicidio o di solidarietà con questa o quella vittima. Il tutto con uno stipendio che sfiora i 7000 euro. Non male.
L’assessore Regimenti, un altro passo
“Non possiamo rassegnarci a questo stato di cose e come Regione Lazio faremo quanto è nelle nostre prerogative per risollevare la Capitale”, aggiunge Regimenti. “Esiste ormai un rapporto provato tra degrado urbano, il senso di insicurezza dei cittadini, la paura della criminalità e l’aumento del numero dei reati. Se vogliamo spezzare questo circolo vizioso dobbiamo aiutare Forze dell’Ordine e Polizia locale nel controllo del territorio. Nel prossimo bilancio regionale ci saranno risorse per la sicurezza integrata, per rilanciare la Polizia locale e potenziare la videosorveglianza, strumenti essenziali per contrastare degrado e criminalità e dare una speranza ai cittadini romani”, conclude l’assessore.