A Roma nasce Julia, l’assistente virtuale per il Giubileo. Polemiche per costi e ritardi: quasi 10 milioni per dire ai turisti dove andare

Dopo la presentazione dello scorso ottobre, finalmente, è stata presentata ufficialmente Julia, l’assistente virtuale che aiuterà pellegrini, turisti e cittadini romani ad orientarsi nella Capitale nell’anno del Giubileo e (forse) anche oltre. L’intelligenza artificiale pensata per aiutare chi visiterà Roma durante il Giubileo è stata svelata ieri, venerdì 7 marzo. Ma se da una parte c’è l’entusiasmo del sindaco Roberto Gualtieri, dall’altra ci sono le perplessità sui tempi e sui costi da parte dell’opposizione.
In particolar modo del consigliere capitolino Fabrizio Santori che ha presentato, nella stessa giornata di ieri, un’interrogazione a risposta scritta in cui mette in evidenza tutte le perplessità, a partire dai costi, che si aggirano sugli 8 milioni di euro. A questi vanno aggiunti altri 1,7 milioni per un’app integrata che guidi il turista e offra i servizi di prenotazione e bigliettazione e social, evidenziando che ritardi e cifre enormi rischiano di trasformare un progetto ambizioso in una falla di gestione.

La spesa, quindi, arriverebbe a quasi 10 milioni di euro. E il Giubileo è già “andato” per un quarto, visto che ormai marzo sta procedendo spedito e restano solo poco più di 9 mesi. Facendo i cosiddetti “conti della serva”, si spenderebbe più di un milione al mese. Certo, il servizio (forse) resterebbe attivo anche in seguito per i turisti. Ma davvero vale la pena spendere tutti questi soldi per questo tipo di servizio e non per altri ben più utili? Facciamo il punto.
Innovazione al servizio dei turisti… o no?
Julia è stata concepita come una chatbox potenziata dall’intelligenza artificiale di ultima generazione, basata sul modello OpenAI GPT-4. L’obiettivo dichiarato è quello di fornire risposte rapide, precise e contestualizzate, abbracciando ogni aspetto dell’esperienza turistica. Dalla ricerca di un hotel agli orari dei trasporti pubblici, dagli eventi culturali alle allerte di Protezione Civile. Il progetto, inserito nel programma Caput Mundi, mira a semplificare la vita di turisti, pellegrini e cittadini, creando un dialogo interattivo che renda Roma ancora più accessibile e vivibile. Ma il servizio offerto giustifica i costi evidenziati sopra e la sostenibilità di un simile investimento?
Le maggiori polemiche: troppi ritardi
Il principale bersaglio delle critiche è il mancato rispetto delle tempistiche promesse. Presentato in pompa magna ad ottobre 2024, Julia avrebbe dovuto essere attiva entro la fine di gennaio. Ma ad oggi il servizio non è ancora operativo. Il consigliere capitolino Fabrizio Santori ha presentato un’interrogazione a risposta scritta, chiedendo al Campidoglio di chiarire le ragioni del ritardo, il dettaglio dei costi sostenuti e l’origine dei fondi impiegati. Santori non si ferma qui. Vuole sapere se l’amministrazione ha confrontato offerte alternative per software di intelligenza artificiale e se sono stati valutati altri modelli che potessero garantire un miglior rapporto qualità-prezzo e tempistiche più snelle.
La richiesta di convocare una Commissione capitolina sul turismo, la moda e le relazioni internazionali nasce dall’urgenza di comprendere perché, a distanza di quasi tre mesi dalla presentazione, il progetto non sia ancora operativo. Santori si interroga sul fatto che il Giubileo, evento cardine per l’immagine e l’economia della Capitale, rischi di essere compromesso da un’innovazione che sembra più una promessa vaga che una realtà concreta.
Progetto in evoluzione
Secondo le dichiarazioni del Comune, Julia si basa su un sistema di interoperabilità di banche dati che attinge da fonti ufficiali di Roma Capitale e altre fonti verificate. In pratica, la piattaforma dovrebbe offrire informazioni aggiornate in tempo reale, rendendo più facile la ricerca di itinerari, prenotazioni e biglietti per eventi e musei. La sua implementazione prevede aggiornamenti progressivi, con test di massa automatizzati che simulano scenari reali per garantire l’efficacia del servizio.
Nonostante le potenzialità, la mancanza di una data precisa di lancio e l’inerzia dell’amministrazione hanno alimentato il sospetto che il progetto sia in ritardo non solo nei tempi, ma anche nel raggiungimento degli obiettivi previsti. L’amministrazione insiste sul fatto che Julia rappresenta un salto di qualità per il turismo e la gestione urbana. Ma i cittadini e gli operatori del settore rimangono scettici. Alcuni temono che, una volta lanciato, il servizio possa essere solo un’innovazione temporanea, destinata a scomparire con il passare del tempo, piuttosto che un vero e proprio strumento di trasformazione per Roma 4.0.
I soldi pubblici
Il confronto tra entusiasmo e critica è acceso. Da un lato, il sindaco Gualtieri promuove Julia come uno strumento rivoluzionario per attrarre e gestire i flussi turistici, in linea con una visione moderna della città. Dall’altro, l’opposizione solleva il velo su una spesa pubblica che rischia di diventare un esempio di spreco di risorse. La scelta dei partner tecnologici – Microsoft/OpenAI, NTT Data e Intellera – è stata giustificata come necessaria per raggiungere standard internazionali, ma le domande su una comparazione preventiva con altre offerte rimangono senza risposta.
Anche i cittadini si pongono tante domande. E criticano l’iniziativa, con commenti al veleno sotto al post della pagina ufficiale del Comune di Roma. Da chi suggerisce che sarebbe stato meglio assumere persone, per combattere la disoccupazione, dal momento che “Ci sono 30mila persone iscritte al prossimo bando per diventare guida turistica e voi create Julia?”. Poi c’è chi ironizza così. “Se mettete Julia a fare il sindaco di Roma forse le cose vanno meglio”. O ancora. “Beh, de virtuale c’é già Gualtieri, c’era bisogno de Julia?”. E chi chiede: “Te dice pure do stanno le buche, la monnezza e chi te scippa er portafoglio?”. Insomma, Julia probabilmente piacerà ai turisti. Ai romani, che dovranno pagarla, un po’ meno…