A Roma nasce via Franco Lechner, il celebre Bombolo: dove e quando

Roma rende omaggio a uno dei suoi simboli della comicità popolare: Bombolo, al secolo Franco Lechner, indimenticabile volto del cinema italiano degli anni ’70 e ’80. La sua romanità, espressa in gag semplici ma efficaci, ha fatto ridere generazioni di spettatori, e oggi la Capitale ha deciso di ricordarlo in modo tangibile. L’Assemblea Capitolina ha approvato una mozione per intitolargli una strada o un parco nel Municipio III, nella zona di Serpentara-Vigne Nuove, tra Casale Nei e Parco Labia. Un riconoscimento meritato per l’artista scomparso prematuramente nel 1987 a soli 56 anni, vittima delle conseguenze di una meningite.

A Roma nasce via Franco Lechner, il celebre Bombolo

La mozione, presentata dal capogruppo della Lega, Fabrizio Santori, sottolinea come “l’impegno artistico di Franco Lechner sia motivo per cui la sua romanità merita di essere ricordata mediante l’intitolazione di uno spazio pubblico“. L’iniziativa ha ottenuto il consenso della maggioranza dei consiglieri: 19 voti favorevoli, un contrario e un astenuto.

Il ricordo di Bombolo, il figlio commosso

“Una strada di Roma intitolata a papà, che su queste strade è nato e cresciuto. Per me e per le mie sorelle Daniela e Stefania è una gioia immensa”, ha dichiarato Alessandro Lechner, figlio dell’attore, visibilmente commosso. “L’ammirazione che Roma riserva a mio padre ci lascia senza parole. Su Facebook abbiamo fondato il gruppo privato Bombolo, core de Roma, che conta quasi 20mila iscritti. Ogni anno, intorno al 22 maggio, organizziamo un raduno per ricordarlo: l’ultima volta eravamo in 200. Si mangia e si ascolta musica, con piatti che papà amava come i bucatini all’amatriciana e la pasta e fagioli“.

Nonostante la strada che sarà intitolata a Franco Lechner non si trovi nei quartieri che più lo legavano alla sua vita, come quello di Campo de’ Fiori dove è cresciuto o Boccea, dove ha vissuto con la moglie Regina, il riconoscimento resta una grande soddisfazione per la famiglia. La carriera di Bombolo era nata proprio dai vicoli di Roma, dove, in via di Monte Giordano, tra i tavoli dell’osteria Picchiottino, intratteneva i clienti con improvvisazioni comiche. Notato da Mario Castellacci e Pier Francesco Pingitore, fu proprio sua moglie Regina a chiamare il numero di telefono che gli avevano lasciato, segnando l’inizio della sua carriera. Era il 1975, e l’anno successivo Bombolo debuttava nel film Remo e Romolo, storia di due figli di una lupa.

Una compagnia artistica d’eccezione

“Non importa dove sorgerà la sua via”, afferma Alessandro Lechner, “perché lì sarà in buona compagnia”. Intorno a Casale Nei, infatti, ci sono già altre strade intitolate a grandi nomi dello spettacolo, come Franco Califano, Rino Gaetano, Carmelo Bene, Luchino Visconti, Ferruccio Amendola e Wanda Osiris. Artisti di epoche e città diverse, ma accomunati dal fatto di essere stati ricordati nella stessa zona.

Bombolo era un comico unico, che riusciva a far ridere con la sua innata spontaneità e la sua genuina romanità. Anche se, come ricordava lui stesso, “facevo fatica a imparare i copioni perché non sapevo leggere bene”, la sua comicità rimaneva impressa. E chi si troverà a passare per via o piazza Franco Lechner, non potrà non sorridere pensando alle sue scene più iconiche. Dal suo celebre “A cammeriè, arriva sta pizza?” che finiva immancabilmente con uno schiaffo del maresciallo Nico Giraldi, fino alla sua battuta più famosa nel film Delitto al ristorante cinese, dove, rispondendo a Tomas Milian che chiedeva indicazioni, dichiarava con il suo solito stile: “A Roma non esiste questa via”.

Ora, invece, ci sarà una via tutta per lui, dedicata a Bombolo, il cuore della romanità che ha fatto ridere e continua a far sorridere Roma.