A Roma non si morirà di coronavirus ma di fame: appello di Crosetto (video)
A Roma si rischia di morire di fame. Così come in tutta la Regione, e in tutta Italia. Ci sono decine di migliaia di persone che tra una settimana o due, o forse oggi, non avranno più i soldi per mangiare. Non per il superfluo, ma per mangiare. Come dice Guido Crosetto di Fratelli d’Italia, in un accorato appello condiviso da Giorgia Meloni. Nel governo non c’è ancora la percezione di quanto sta accadendo, non hanno capito. Se le persone non lavorano, non possono uscire, non guadagnano, e i soldi stanno finendo. Tasse, rate, affitti, mutui, spesa al supermercato. Tutte spese a cui non si può fare fronte.
A Roma la situazione potrebbe farsi drammatica
L’esponente di Fratelli d’Italia sottolinea che a i più colpiti, anche a Roma, saranno proprio i più fragili, perché non tutti ricevono uno stipendio o hanno dei soldi da parte per affrontare le spese correnti. Quelli che poi sono in cassa integrazione, hanno anche loro problemi gravissimi. Perché ci sono aziende che non hanno i soldi per pagarla. E allora deve intervenire l’Inps, la solita Inps. Che ha fatto sapere di non avere i moduli disponibili per questa richiesta e di tornare tra due settimane. Due settimane? Ma ci sono famglie che non possono mangiare neanche per una settimana. Nessuno qui ha capito, a quanto pare.
L’Inps non fa il suo lavoro e invita a tornare tra due settimane
“L’Inps deve buttare i suoi moduli nel cesso”, dice Crosetto, e trovare immediatamente il sistema di pagare. Perché all’inizio saranno toccati solo i più deboli, i più fragili, ma poi la crisi toccherà tutti. E il governo non ha capito. L’unica, diciamo noi, sarebbe commissariare subito l’Inps e gli altri carrozzoni che forniscono servizi essenziali, come l’Acea o l’Enel, ad esempio, e costringerli a fare il loro lavoro. La popolazione non può aspettare due settimane che l’Inps prepari i suoi moduli. Un’altra soluzione potrebbe essere quella americana, ossia come fa Trump. Ricorrere ai sussidi straordinari per aiutare quelle fasce di popolazione in seria difficoltà. I comuni, che già fanno tanto, non possono certo farsi carico di tutti quegli italiani che chiedono aiuto.
Il governo si muova anziché fare un modulo al giorno
E il governo, anziché fare un nuovo modello ogni giorno o invitare la popolazione alla delazione, cerchi di svolgere il suo lavoro tempestivamente o se ne vada. Abbiamo tutti sentito Conte dire che nessuno rimarrà indietro. E’ ora di dimostrarlo, e non con le comparsate in tv.