A Santa Marinella troppe barriere anti-disabile: il Comune dovrà toglierle entro 6 mesi
Il Comune di Santa Marinella dovrà abbattere le barriere architettoniche ed approvare un apposito Piano comunale entro e non oltre 6 mesi, quindi entro la prossima primavera 2025. Questo almeno è quanto prevede una sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio dello scorso 22 novembre, che ha accolto il ricorso presentato dall’Associazione Luca Coscioni e da un cittadino non vedente.
Dichiarando illegittima l’inerzia del Comune in merito alla rimozione degli ostacoli che impediscono l’accessibilità a edifici e spazi pubblici. Il Comune è stato obbligato anche a pagare 1500 euro di spese legali ai ricorrenti. Ovviamente, il Comune di Santa Marinella ha facoltà di presentar4e un ricorso al Consiglio di Stato, 2° grado della Giustizia Amministrativa, contro questa sentenza di primo grado del Tar del Lazio.
Nel Comune di Santa Marinella troppe barriere architettoniche anti-disabile
La vicenda ha origine da una lunga serie di sollecitazioni e ricorsi legali contro il Comune, accusato di non aver adottato un Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA) completo, come previsto dalla normativa vigente. Sebbene il PEBA sia obbligatorio per legge sin dal 1986, Santa Marinella ha approvato solo nel 2023 un documento giudicato lacunoso sia nei contenuti che nella portata. Secondo i ricorrenti, il piano si limita a una porzione ristretta del territorio e non affronta in modo adeguato le esigenze delle persone con disabilità visiva e cognitiva.
Il Tribunale impone al Comune un Piano anti-barriere ed a favore di disabile
Il Tribunale ha ritenuto che il Comune, pur avendo avviato un percorso di pianificazione, non abbia adempiuto pienamente ai propri obblighi. La mancanza di una mappatura completa e di interventi concreti configura, secondo la sentenza, una discriminazione verso le persone con disabilità.
Un obbligo rimasto inascoltato
L’adozione di un PEBA completo non è solo un adempimento formale ma un obbligo volto a garantire l’accesso equo agli spazi pubblici per tutti i cittadini. Tuttavia, a Santa Marinella i tempi della burocrazia hanno superato abbondantemente i limiti fissati dalla legge. Dopo l’approvazione parziale del piano nel 2023, numerose diffide sono state inviate per sollecitare l’ampliamento degli interventi. Nonostante una serie di risposte interlocutorie da parte del Comune, nessuna azione concreta è stata intrapresa per superare le lacune evidenziate.
La sentenza e le prossime mosse
Il TAR ha ordinato al Comune di completare il piano entro sei mesi, includendo tutti gli spazi e gli edifici pubblici del territorio e affrontando le esigenze di tutte le tipologie di disabilità, in particolare quelle sensoriali. In caso di ulteriore inerzia, sarà nominato un commissario ad acta per eseguire i lavori, a spese dell’Amministrazione.
Secondo la sentenza, la mancata adozione di un piano conforme non è giustificabile né da difficoltà finanziarie né da complessità procedurali, poiché l’obbligo deriva direttamente dalla legge. Inoltre, il Tribunale ha stabilito che il Comune dovrà coprire le spese legali dei ricorrenti.
Un precedente importante
Questa decisione non riguarda solo Santa Marinella. La vicenda sottolinea l’importanza di attuare politiche di inclusione che non restino lettera morta. La rimozione delle barriere architettoniche rappresenta un passo essenziale per garantire a tutti i cittadini il diritto di muoversi liberamente e senza ostacoli.
Con questa sentenza, il TAR riafferma che i diritti delle persone con disabilità non possono essere subordinati a ritardi amministrativi o carenze organizzative. Resta ora da vedere se Santa Marinella rispetterà la scadenza imposta. O se si renderà necessario l’intervento di un Commissario per sanare questa situazione di stallo.