Accusa un malore e muore. Assurdo, soccorsi ostacolati dai curiosi

Ha accusato un malore ed è morto nonostante numerosi tentativi di salvargli la vita da parte degli operatori del 118. Una tragedia, che ha colpito un uomo di 56 anni – dipendente di un ristorante a Primavalle – accasciatosi davanti l’ingresso del locale dove stava prendendo servizio. Una immagine choc, avvenuta in pieno giorno in una strada molto trafficata, davanti a decine di testimoni. Proprio i passanti hanno però ostacolato in parte i tentativi dei soccorritori intervenuti in via Mattia Battistini. Un assembramento formatosi in pochi minuti con i curiosi che, nonostante i continui solleciti ad allontanarsi continuavano a fare foto e video creando un intralcio alle operazioni di soccorso con auto ferme in doppia fila con le 4 frecce pur di aggiudicarsi una immagine della tragedia.

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Dopo il malore davanti al ristorante decine di curiosi fermi a fare foto. E a bloccare i soccorsi

La tragedia si è consumata intorno alle 19:00 di ieri sera, mercoledì 8 giugno. Qui il dipendente del locale, un 56enne italiano, arrivato davanti l’ingresso del ristorante si è accasciato a terra perdendo i sensi davanti ai suoi colleghi. Immediata dopo il malore la chiamata al 118. Primi ad intervenire due dipendenti delle misericordie d’Italia in appalto al vicino policlinico Gemelli in transito proprio lì in quel momento. Che seppur non appartenti al 118 sono altamente formati come soccorritori.

Nel volgere di pochi minuti sono quindi intervenute una ambulanza ed una automedica del 118 che hanno tentato in tutti i modi di salvare la vita al 56enne, ma non potendo poi far altro che constatarne il decesso. Una morte naturale quella dell’uomo, accertata poi dal medico legale. Sul posto per gli accertamenti i carabinieri della stazione Roma Montespaccato. Sotto shock i colleghi e il titolare del ristorante. Ma soprattutto lascia interdetti la folla di persone che si sono accalcate vicino all’uomo accasciato in terra è svenuto. Non per aiutare, ma per curiosare. Alcuni per farsi delle foto. Assurdo. Un segno tristissimo dei tempi che stiamo vivendo.