Acea: quel bando da 45 milioni è da rifare. Accolti i rilievi di Confapi/Aniem Lazio
L’Autorità Nazionale Anticorruzione ha accolto i rilievi critici sulla base dei quali Confapi/Aniem Lazio aveva contestato nei mesi scorsi il bando Acea per la manutenzione del ciclo idrico integrato dal valore complessivo di 45 milioni.
L’Associazione aveva sollevato la presenza di difformità rispetto alla normativa vigente, limitative e distorsive della concorrenza. In particolare era stata evidenziata la richiesta di lavori specialistici pregressi eseguiti “per conto di aziende di gestione del sistema idrico integrato”: tale requisito comporta, evidentemente, una forte restrizione del numero delle imprese idonee a partecipare alla procedura di gara, risultando in tal modo discriminatorio, incoerente con i principi di economicità, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza, proporzionalità, richiamati dalla normativa nazionale ed europea.
Acea: ecco cosa non va nel bando per la manutenzione del ciclo idrico
L’Anac, condividendo quanto sostenuto anche dall’Associazione delle pmi, ha affermato che, considerato l’oggetto dell’appalto, Acea è assoggettata, quale “ente aggiudicatore” all’obbligatorietà del ricorso a procedure ad evidenza pubblica. In tale contesto, la previsione del requisito sui lavori pregressi non sembra garantire, secondo l’Autorità, “l’apertura del mercato alla concorrenza, atteso che restringe la valutazione dei pregressi lavori specialistici soltanto ai lavori di manutenzione effettuati “per conto di aziende di gestione del sistema idrico integrato” e non per conto di altri soggetti committenti, con il ragionevole rischio di limitare la possibilità di concorrere alle sole imprese che già stanno eseguendo lavori di manutenzione per ACEA. La previsione di tale requisito appare irragionevole e non rispettosa del principio di libera concorrenza, perché restrittiva della partecipazione nel duplice senso, oggettivo (come astratta possibilità di contendersi il mercato in posizione di parità) e soggettivo (per la creazione di posizione di ingiustificato favore di una ristretta rosa di concorrenti, unici in grado di conseguire il massimo punteggio attribuibile in relazione ai criteri contestati)”.
I Presidenti di Confapi Lazio, Massimo Tabacchiera e di Aniem Lazio, Matteo D’Onofrio hanno espresso soddisfazione per il riconoscimento autorevole espresso dall’Anac che conferma l’importanza dell’azione di monitoraggio critico svolta dall’Associazione nei confronti delle gare svolte sul territorio.