Acilia, a 4 anni dalla morte di Riccardo Pica al Parco della Madonnetta resta solo degrado e dolore

A tre anni dalla tragica morte di Riccardo Pica, il Parco della Madonnetta, nel quadrante sud-ovest della Capitale, resta un simbolo doloroso di abbandono e promesse mancate. È da qui che Ecoitaliasolidale rilancia un appello carico di dolore, ma anche di determinazione: “Per Riccardo e per tutti”. Un messaggio che non vuole restare confinato a un lutto privato, ma diventare voce collettiva di riscatto, civiltà e rigenerazione urbana.
Il grido delle associazioni è risuonato forte il giorno successivo alla seduta della Commissione Trasparenza di Roma Capitale, convocata con urgenza dal presidente On. Federico Rocca su richiesta dell’associazione. In prima linea, accanto al presidente Piergiorgio Benvenuti, anche la madre di Riccardo, Daniela Salustri, e il referente del X Municipio Gaetano Di Staso, in un incontro che ha voluto mettere al centro il parco e le sue ferite.

Un parco dimenticato, una tragedia evitabile
Riccardo Pica perse la vita il 26 febbraio 2021, all’interno di una delle strutture pericolanti del parco, in uno spazio che avrebbe dovuto essere sicuro, accogliente, inclusivo. “Quella di Riccardo non è stata una fatalità – ha sottolineato Ecoitaliasolidale – ma il risultato di anni di abbandono, silenzi e inadempienze. Ora servono atti concreti, non parole”.
Il Parco della Madonnetta, una delle poche aree verdi accessibili nella zona, è da tempo vittima di incuria, vandalismi e totale assenza di manutenzione. Le promesse di riqualificazione si sono rincorse negli anni senza mai tradursi in interventi strutturali. Ma oggi, grazie anche all’eco suscitato dal dramma di Riccardo, le associazioni vogliono voltare pagina.
Sicurezza, riqualificazione e memoria
L’associazione Ecoitaliasolidale ha formulato una serie di richieste precise alle istituzioni: la messa in sicurezza delle strutture fatiscenti, la bonifica dei rifiuti speciali presenti nell’area, sopralluoghi partecipati con cittadini e comitati, l’istituzione di un tavolo permanente per la riqualificazione, e – simbolicamente – l’intitolazione del parco a Riccardo Pica.
Intitolazione del parco a Riccardo Pica
Proprio su quest’ultimo punto è arrivata una prima apertura. L’assessore Tobia Zevi , intervenuto in Commissione, ha accolto favorevolmente l’intitolazione e annunciato per fine maggio un nuovo bando pubblico per l’affidamento dell’area, dopo il fallimento del precedente tentativo. Ma per le associazioni il tempo delle attese è finito. “Siamo stufi delle promesse. Roma deve decidere se continuare ad abbandonare i suoi spazi pubblici o iniziare a rigenerarli in nome dei diritti e della dignità urbana”, ha dichiarato Benvenuti.
Crisi della gestione del verde
Il caso della Madonnetta va ben oltre il singolo parco. È la cartina tornasole di una più ampia crisi nella gestione del verde urbano, troppo spesso relegato a un ruolo marginale nella visione strategica della Capitale. Eppure, con la recente modifica degli articoli 9 e 41 della Costituzione, la tutela dell’ambiente e degli spazi pubblici è diventata un principio cardine, da rispettare e promuovere.
Il degrado della Madonnetta cozza contro questa nuova visione costituzionale. “Rigenerare non significa speculare – ricordano le associazioni – ma restituire dignità a luoghi di comunità, renderli accessibili, sicuri, inclusivi, anche per chi ha disabilità o fragilità sociali.”
“La memoria di Riccardo non può essere ridotta a una targa“
L’urgenza del riscatto si fa ancora più pressante con il Giubileo del 2025, conuna città che ad oggi dimentica i suoi parchi e i suoi cittadini, incapace di trasformare il dolore in rinascita “Il Parco della Madonnetta può e deve diventare il simbolo di una città che non dimentica, che riparte dalle sue periferie e dalla sua gente – concludono gli attivisti – La memoria di Riccardo non può essere ridotta a una targa: deve germogliare in un futuro migliore, per tutti”.



