Acilia ospita Greta Scarano per il suo primo film da regista: ‘Adriatica’
Acilia, partono oggi 16 settembre le riprese del primo film da regista di Greta Scarano Adriatica, un progetto che affronta il delicato tema dell’autismo e della disabilità. Per i prossimi giorni, fino a mercoledì 18 settembre, alcune importanti strade e piazze della frazione del X Municipio di Roma Capitale saranno il cuore pulsante del set cinematografico, con un’intensa attività che coinvolgerà tecnici, macchine da presa e maestranze fino alle ore più tarde della giornata.
Acilia ospita Greta Scarano
Acilia, quindi ospiterà Greta Scarano: tra le aree interessate dalle riprese ci sono Largo Cesidio da Fossa, via dei Romagnoli, via Sabatino, via Giuseppe Galliate, via di Dragoncello, via Aleni e via F. Fogolla, insieme ad altre zone limitrofe.
Adriatica, il primo film da regista di Greta Scarano
Greta Scarano, nota per le sue interpretazioni in film di successo come Smetto quando voglio e Supereroi, e per il suo ruolo nella serie TV su Francesco Totti, è ormai una figura consolidata del cinema italiano. Tuttavia, con Adriatica, l’attrice romana si prepara a inaugurare una nuova fase della sua carriera, quella di regista.
L’assenza dal cast del suo stesso film rappresenta una scelta ben ponderata: Scarano ha infatti deciso di dedicarsi esclusivamente alla regia, spiegando come fosse per lei importante “scomparire dietro la macchina da presa” per narrare la storia in modo autentico e senza distrazioni.
Le riprese tra Roma, Acilia e Rimini
Le riprese del film non si limitano ad Acilia: dal 9 al 20 settembre, altre zone di Roma saranno trasformate in set cinematografici. Dal quartiere Trieste, dove tra via Zara e Corso Trieste si girerà dal 10 al 20 settembre, fino alla zona di Ostiense, con riprese previste tra il 9 e il 19 settembre tra via Nicola Parravano, Lungotevere Dante e via Salvatore Pincherle. Il progetto, uno dei più attesi del 2024, ha già attirato l’attenzione del pubblico e degli addetti ai lavori per la sua forte componente emotiva e sociale.
La storia, scritta da un team tutto al femminile composto da Sofia Assirelli, Tieta Madia, Chiara Barzini e dalla stessa Scarano, ruota attorno a Irene, una donna che vive a Roma e che, a causa delle circostanze, è costretta a tornare nella sua città natale, Rimini, per prendersi cura del fratello autistico di 40 anni, Omar. Questo ritorno si trasforma in un viaggio di crescita e consapevolezza, non solo per Irene ma anche per Omar, che, con sorpresa della sorella, ha ben chiari i suoi obiettivi: non vuole vivere con lei dopo la morte dei genitori, ma desidera conquistare la propria autonomia.
Un viaggio di autodeterminazione
Adriatica si distingue per la sua riflessione profonda sul tema dell’autonomia e dell’autodeterminazione delle persone con disabilità. Omar, attraverso un percorso di crescita personale che potrebbe essere descritto come un “corso intensivo di adultità”, cerca di dimostrare a sé stesso e alla sorella che può essere indipendente e vivere la vita che desidera. La pellicola, dunque, non si limita a trattare il tema dell’autismo in modo superficiale, ma esplora la complessità delle dinamiche familiari e sociali che ruotano attorno alla disabilità.
Il cinema e l’autismo: un tema sempre attuale
Nel corso degli anni, il cinema ha trattato il tema dell’autismo in diverse forme, seppur spesso riducendolo a stereotipi. Film come Rain Man (1988) o Buon Compleanno Mr. Grape (1993) hanno avuto un grande successo, ma hanno semplificato la complessità dell’autismo, rappresentando i personaggi affetti dalla condizione come “idiot savant”, geni isolati dalla realtà circostante.
Negli ultimi tempi, però, le rappresentazioni si sono evolute, diventando più articolate e vicine alla realtà. Adriatica si inserisce in questo contesto, cercando di offrire una visione più autentica e complessa dell’autismo, un viaggio che va oltre le convenzioni sociali e i pregiudizi, e che mette al centro l’importanza dell’autonomia e dell’accettazione di sé.
Con Adriatica, Greta Scarano non solo fa il suo esordio alla regia, ma contribuisce anche a una discussione fondamentale nel panorama culturale e sociale contemporaneo, toccando temi universali attraverso una storia profondamente umana.