Addio ad Agnese e alle marionette al Gianicolo

Addio Agnese Piantadosi. Se ne va la moglie di Carlo, scomparso nel 2012. E con lei si chiude la storia dei burattini del Gianicolo. Generazioni di bambini romani hanno passato davanti a quel teatrino le ore più belle e spensierate della loro infanzia. Le marachelle di Pulcinella, l’inseguimento delle guardie, le bastonate in testa e sul naso. E tutti i vari personaggi arrivati direttamente dalla commedia dell’arte napoletana  e non solo. Pantalone, Colombina, Arlecchino e tutti gli altri personaggi che facevano divertire grandi e piccini. E che rappresentavano nel minuscolo spazio di un teatrino trasportabile un’Italia più semplice e genuina. Che aveva ancora voglia di ridere e di divertirsi con poco. Anche se poi, tanto poco lo spettacolo delle marionette non era. Era e resta, sicuramente, una splendida rappresentazione di arte popolare.

Addio Agnese

Addio Agnese, ma le marionette quelle no, resteranno per sempre con noi. Anche perchè i burattini di legno, come è noto non muoiono mai. La sua storia e quella del marito Carlo è la continuazione di un racconto secolare, che affonda le sue radici a fine ‘800 con Ghetanaccio, al secolo Gaetano Santangelo. Per continuare poi con il teatrino di Francesco Cardone al Pincio, di cui fin dal 1947 Carlo Piantadosi fu allievo. Bella storia d’altri tempi quella di Cardone, arrivato poverissimo con la moglie nella capitale nel 1919. Non aveva una licenza regolare, e allora inventò un teatrino piccolo e facilmente ripiegabile, per scappare velocemente all’arrivo della polizia. proprio come il suo Pulcinella, quando sulla scena arrivavano gli sbirri. Poi il successo al Pincio, la perdita della moglie e un dopoguerra difficile in una stanza di periferia. E’ in quegli anni che Cardone conosce Carlo Piantadosi, che andrà a vivere con lui per dividere l’affitto della stanza. Ogni giorno i due trasportavano il teatrino e le marionette, tutte realizzate e dipinte a mano dal maestro. E prendevano l’autobus per andare in centro, poi a piedi fino al Pincio. Con il fotografo e il venditore di palloncini. Gli amici di sempre.

Al Gianicolo le marionette non ci sono più

Dagli anni ’60 il teatrino delle marionette si trasferisce definitivamente al Gianicolo. Carlo Piantadosi aveva già dato la sua nuova voce a Pulcinella, quella vocina stridula e particolare che per i Romani che erano bambini in quegli anni rimarrà per sempre legata alla marionetta napoletana. Si era sposato con Agnese, e quella storia senza tempo di ingegno artigiano e di arte di strada è continuata per la gioia di tutti fino ai nostri giorni. Fino alla scomparsa di Carlo, e oggi di Agnese. E sulle marionette del gianicolo è calato il sipario. Chissà se tra le nuove generazioni qualcuno sarà capace e vorrà riprendere il filo di quella nobile ed antica tradizione popolare. Sarebbe sicuramente apprezzato da tutti, anche dai nostri figli tecnologici e incollati ai videogiochi. Perchè il fascino dei burattini rimane intatto anche oggi. Come in una bella storia senza tempo.