Addio ad Arturo Diaconale: dal giornalismo alla politica, con la Lazio nel cuore

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Lutto in casa Lazio e nel mondo del giornalismo italiano. E’ morto all’eta’ di 75 anni, a causa di un male incurabile, Arturo Diaconale, dal 1° agosto 2016 responsabile della comunicazione della Societa’ Sportiva Lazio e portavoce del presidente Claudio Lotito. Abruzzese di nascita e romano di adozione, dopo la laurea in Giurisprudenza inizio’ l’attivita’ giornalistica nella redazione romana de Il Giornale di Sicilia (1973). Nel 1976 divenne giornalista parlamentare. Nel 1980 divenne capo della redazione romana. Quindi, nel 1985, passo’ come redattore parlamentare a Il Giornale, allora diretto da Indro Montanelli. Nel 1992 divenne redattore capo di Studio Aperto, testata giornalistica dell’emittente televisiva Italia 1.

La candidatura nel 1996 con il Polo delle Libertà

L’anno successivo fu nominato direttore del settimanale L’Opinione. Arturo Diaconale lo trasformo’ in quotidiano, diventato successivamente L’Opinione delle liberta’. Giornale lasciato solo quest’anno. Nel 1995 ha ideato e condotto una trasmissione giornalistica su Rai 3, dal titolo “Ad armi pari” e negli anni successivi ha partecipato come opinionista a tutti i principali talk show italiani. Nel 1996 fu candidato al Senato per il Polo per le Liberta’ del Lazio, nel collegio di Rieti, ma fu sconfitto dal rappresentante dell’Ulivo e vicesegretario dell’allora Pds Gavino Angius.

Arturo Diaconale era stato anche nel Cda della Rai

Nel 2001, assieme ad altri esponenti politici, tra cui Vittorio Sgarbi, fonda l’associazione Polo Laico con l’obbiettivo di varare una lista con esponenti laici vicini al centro destra per le elezioni politiche del 2001. Successivamente partecipa alla ricostituzione del Partito Liberale Italiano nel 2004 e alla nascita dei Riformatori Liberali nel 2005, del cui manifesto e’ uno dei primi firmatari. Nel 2009, in vista del V congresso del Partito Liberale del 20 e 21 febbraio, si candida come segretario del partito con Marco Taradash come presidente, formando assieme la mozione “Italia liberale”. Nello stesso anno viene nominato commissario straordinario del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Nel febbraio del 2014, istituisce il “Tribunale Dreyfus”, una onlus nata per la riforma del sistema giudiziario italiano e dotata di un Soccorso Azzurro dedicato alle vittime dei casi di malagiustizia. Il 4 agosto 2015 viene eletto membro del Consiglio di Amministrazione della Rai dalla Commissione di Vigilanza Rai. Nel 2019 e’ promotore, insieme a Giuseppe Basini e Cinzia Bonfrisco, dell’associazione Destra Liberale Italiana.

Arturo Diaconale era il portavoce della Lazio

“La Figc e il presidente Gabriele Gravina si uniscono al cordoglio della famiglia di Arturo Diaconale, scomparso nella notte all’eta’ di 75 anni”. Cosi’, in una nota, la Federcalcio ricorda Arturo Diaconale, dal 2016 portavoce della S.S. Lazio. “La S.S. Lazio, il suo Presidente, l’allenatore, i giocatori e tutto lo staff esprimono profondo cordoglio per la scomparsa del portavoce del club, Arturo Diaconale, e si uniscono al dolore della famiglia”, e’ il cordoglio del club biancoceleste.

Il dolore di Francesco Lollobrigida

“Profondo dolore per la scomparsa di un grande giornalista, collega di enorme valore e appassionato tifoso laziale. Da parte mia e del gruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, esprimo sincero cordoglio e vicinanza alla sua famiglia e suoi ai suoi cari. A Dio Arturo”, dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida.

Maurizio Gasparri ricorda l’amico Arturo Diaconale

“Colto, leale, sempre promotore di pensiero e azione. Arturo Diaconale e’ stato un riferimento per tanti nel mondo del giornalismo, dell’informazione, della cultura e della politica. Ha fatto tanto nell’associazionismo giornalistico, in testate come Il Giornale, che hanno orientato chi non si rassegnava al conformismo dilagante. Ha scritto libri e rilanciato testate come l’Opinione. E’ stato apprezzato al vertice Rai e nel mondo del calcio”. Questo il ricordo del senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri per la scomparsa di Arturo Diaconale.

“Ha scritto libri, promosso associazioni, dibattito, aggregazione. Sempre serio, corretto, equilibrato, sia che si parlasse dei parchi dell’Abruzzo o dei primi passi di nuove televisioni. Ha fatto moltissimo, avrebbe meritato di piu’, per il suo valore e la sua saggezza – prosegue Gasparri -. Sempre disponibile e sempre genoroso, con la sua capacita’ di fare, pensare, creare, unire. Abbiamo fatto insieme tante cose. E lui anche nella malattia ne progettava altre. Nessun elogio e’ pari al suo valore e al dolore che causa questa enorme perdita”.

Marsilio: “Non ha mai dimenticato le sue radici abruzzesi”

Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, esprime il cordoglio, a nome personale e dell’intera giunta regionale, per la scomparsa di Arturo Diaconale. “Un giornalista che e’ partito giovane dalla sua Montorio al Vomano e che ha sempre avuto l’Abruzzo nel cuore. Prima Commissario Straordinario, poi Presidente del Parco nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga ha lavorato per la sua terra contribuendo a far conoscere nel mondo le bellezze naturali di questo territorio”, ha detto il presidente Marsilio.

Il cordoglio di Forza Italia e di Stampa Romana

“Esprimo profondo cordoglio, da parte mia e di tutto il gruppo Forza Italia della Camera, per la scomparsa di Arturo Diaconale. Uomo arguto e appassionato, grande giornalista, garantista convinto, con lo sport e la sua Lazio nel cuore. Siamo vicini alla famiglia in questo momento di dolore”. Lo afferma in una nota Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera.

“Conosciuto e apprezzato da tutti per la sua ampia cultura e la sua indiscussa umanità lascia un vuoto difficilmente colmabile”. Lo riporta Associazione stampa romana. “Alla famiglia, a nome dell’Associazione – scrivono Federica Frangi e Lazzaro Pappagallo – porgiamo le nostre più sentite condoglianze”.

Anche 7Colli si unisce al cordoglio ed esprime vicinanza alla famiglia di Arturo Diaconale e ai suoi cari.