Addio al patriota serbo Sinisa Mihajlovic, scomparso ad appena 53 anni. La sua cifra fu la lotta

sinisa mihajlovic

E’ morto Sinisa Mihajlovic. L’allenatore serbo, ex calciatore, aveva 53 anni. Era nato a Vukovar nel 1969. Era malato di leucemia, che gli era stata diagnosticata nel 2019. Il decesso è stato annunciato dalla famiglia. “La moglie Arianna, con i figli Viktorija, Virginia, Miroslav, Dusan e Nikolas, la nipotina Violante, la mamma Vikyorija e il fratello Drazen, nel dolore comunicano la morte ingiusta e prematura del marito, padre, figlio e fratello esemplare, Sinisa Mihajlovic. Uomo unico professionista straordinario, disponibile e buono con tutti. Coraggiosamente ha lottato contro una orribile malattia. Ringraziamo i medici e le infermiere che lo hanno seguito in questi anni, con amore e rispetto. Sinisa resterà sempre con noi. Vivo con tutto l’amore che ci ha regalato”.

Mihajlovic giocò in patria con Vojvodina e Stella Rossa

Pianetamilan.it ne riporta la carriera. “Difensore centrale di grande tecnica, dal sinistro terrificante sui calci piazzati, Mihajlovic gioca in patria con Vojvodina e Stella Rossa – con cui vince la Coppa dei Campioni nel ’91 – prima di trasferirsi in Italia. In Serie A indossa le maglie di Roma, Sampdoria, Lazio e Inter. Colleziona 58 presenze e 9 reti con la maglia della Jugoslavia. Dopo il ritiro, Mihajlovic intraprende la carriera di allenatore e diviene il vice di Roberto Mancini in nerazzurro. Nel novembre 2008 diviene l’allenatore del Bologna, con cui ottiene in pochi mesi 20 punti, determinanti per la conquista finale della salvezza. Ad aprile però, a causa di una serie di risultati negativi, viene sollevato dall’incarico. Nel dicembre 2009 firma con il Catania. La scelta si rivela fortunata: con gli etnei batte la Juventus e l’Inter di Mourinho e chiude il torneo al tredicesimo posto. A fine stagione rassegna le proprie dimissioni”.

La sua lunga carriera da allenatore

“Nel giugno 2010 firma per la Fiorentina, con cui chiude la stagione al nono posto, dopo aver ottenuto addirittura 15 pareggi. Resta in Viola malgrado le avances dell’Inter, ma dopo pochi mesi esonerato in seguito ad una sconfitta maturata con il Chievo. Nel maggio 2012 diventa il commissario tecnico della Serbia. Malgrado un contratto quadriennale, dopo aver fallito la qualificazione ai Mondiali del 2014, nel 2013 Sinisa si dimette e torna in Italia per allenare la Sampdoria. Con i blucerchiati ottiene ottimi risultati in due stagioni, un dodicesimo e un settimo posto. I buoni risultati ottenuti con la Samp gli valgono la chiamata del Milan. Tra alti e bassi, il tecnico serbo riesce a dare una parvenza di identità alla squadra, vince un derby per 3-0 e conquista la finale di Coppa Italia. Il feeling con Berlusconi è però inesistente e, dopo un ko casalingo con la Juventus, viene esonerato”.

Ritorno al Bologna

Prosegue Pianetamilan.it. “Nel maggio 2016 passa al Torino. Dopo una prima stagione chiusa al nono posto, con il record di punti dell’era Cairo nel girone di andata (29), nel suo secondo anno in granata va incontro a molte difficoltà. Esonerato a fine gennaio dopo una sconfitta in Coppa con la Juventus. Nell’estate 2018 firma con lo Sporting Lisbona, ma dopo poco lo esonerano. Il 28 gennaio 2019 sostituisce Inzaghi sulla panchina rossoblù. La situazione in classifica è preoccupante, ma in poco tempo Mihajlovic porta i felsinei fuori dalla crisi. All’esordio sbanca San Siro (1-0 sull’Inter) e in 17 partite conquista 30 punti, con cui guida la squadra al decimo posto. Nella stagione successiva la malattia non ne limita l’impatto, il suo Bologna continua a ottenere risultati prestigiosi e a navigare in zone tranquille della classifica”.