Addio all’Hollywood Reporter Roma, direttore e redazione si dimettono: “Da mesi senza stipendio”
The Hollywood Reporter Roma verso la chiusura delle proprie attività, se questo non è un addio poco ci manca. Il 1° luglio 2024, il direttore Boris Sollazzo e l’intera redazione hanno rassegnato le proprie dimissioni. Lasciando quindi senza futuro l’edizione italiana della storica testata statunitense dedicata al mondo dello spettacolo.
Addio all’Hollywood Reporter Roma
La decisione, estremamente sofferta, come si legge in un comunicato congiunto pubblicato sui propri profili social dall’ormai ex direttore, è stata presa a causa dei mancati stipendi e della mancanza di prospettive concrete per il futuro del giornale. Sollazzo aveva preso la guida della testata da qualche mese, era succeduto a Concita de Gregorio, la storica giornalista di La Repubblica e La 7.
“Da mesi senza stipendio”
“Da mesi – scrive l’ex direttore Sollazzo, in accordo coi suoi giornalisti – senza stipendio, da mesi la società editrice di THR Roma appare incapace di offrire una qualsivoglia prospettiva realistica alla testata”.
Nonostante le difficoltà, la redazione ha continuato a lavorare con dedizione e professionalità, realizzando contenuti di qualità e conquistando un posto importante nel panorama editoriale italiano. Tuttavia, la mancanza di sostegno da parte dell’azienda ha reso insostenibile la situazione.
“È con dolore che i giornalisti di THR Roma dicono addio al loro giornale al quale hanno lavorato con determinazione, passione e abnegazione“, conclude il comunicato.
La chiusura di The Hollywood Reporter Roma rappresenta un duro colpo per il giornalismo italiano e per il mondo dell’informazione culturale. Ma anche un duro colpo per il mondo dello spettacolo che ruota attorno alla Capitale in cui è attiva Cinecittà e i suoi studios. La redazione, composta da giornalisti di grande talento e professionalità, perde un importante punto di riferimento.
Cronaca di una crisi annunciata
La crisi di The Hollywood Reporter Roma era già evidente da tempo. Lo scorso giugno, i giornalisti avevano indetto uno sciopero di cinque giorni, prorogato poi a oltranza, per protestare contro i mancati stipendi e la mancanza di prospettive. L’editore aveva promesso di risolvere la situazione entro il terzo trimestre del 2024, ma le promesse non sono state mantenute.
Le dimissioni, ora di Sollazzo e della sua redazione rappresentano l’epilogo di una vicenda triste e emblematica delle difficoltà che attraversa il giornalismo in Italia. La mancanza di risorse e la scarsa attenzione da parte degli editori verso l’informazione di qualità mettono a rischio la sopravvivenza di molte testate, penalizzando il pluralismo e il diritto all’informazione.