Adesso toglietevi quelle mascherine e parlate
Toglietevi quelle mascherine, parlate, denunciate. Alla regione Lazio ormai hanno capito che la storia delle fakenews non regge più. Magari avranno messo per punizione l’addetto stampa di Zingaretti, Lanfranchi, all’ultimo piano del palazzo di via Cristoforo Colombo con un cannocchiale in direzione Fiumicino per capire se arriva o no questo famoso aereo dalla Cina.
Mentre attendiamo di conoscere quanti giornalisti siano stati querelati per aver raccontato quello che è divampato su molte testate, restiamo stupefatti per il silenzio che ieri è calato sulla cittadella zingarettiana. Un lampo nella giornata la notizia che è arrivata la Guardia di Finanza mandata da Paolo Ielo. Un nome non proprio adatto per chi teme che qualcosa sia andata storta.
Toglietevi quelle mascherine e denunciate
Ma siccome noi vogliamo ancora pensare che in realtà la regione Lazio sia stata vittima di una truffa ci permettiamo di fare qualche domanda e gradiremmo garbate risposte.
1. Perché non sono ancora partite le denunce contro chi di dovere da parte della regione Lazio per la truffa delle mascherine con tanto di fideiussioni fasulle?
2. Perché il capo della protezione civile, Tumulello, resta ancora al suo posto nonostante abbia firmato affidamenti, revoche e rinnovo di contratti sempre con gli stessi soggetti e quantomeno in maniera sprovveduta?
Comincia l’indagine di Ielo
3. Gli investigatori indagano su un’ipotesi di inadempimento di contratti di pubbliche forniture. Articolo 355 del codice penale: “Chiunque, non adempiendo gli obblighi che gli derivano da un contratto di fornituraconcluso con lo Stato, o con un altro ente pubblico, (…) è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa non inferiore a euro 103”. Il che riguarda i fornitori mancati. Poi, ci sono le questioni legate alla vigilanza della regione, se la vedrà il magistrato. Domanda: avete controllato tutto bene?
4. Potrebbero esserci già indagati, tra gli amministratori delle società scelte dalla regione per una fornitura gestita malissimo. E questo è il motivo per cui la regione è parte offesa. Nelle prossime ore sapremo se anche all’interno dell’istituzione c’è chi doveva difendere l’istituzione e non lo ha fatto. Anche qui: le avete guardate bene le carte? Giorni fa si negava persino che ce ne fossero di false…
5. Ce ne sarebbe anche un’altra di domanda, rivolta alla politica. Ma noi non siamo come la sinistra che approfitta di qualunque scivolata per finire l’avversario (chi scrive non dimentica le proprie dimissioni da ministro della Repubblica per una balla, il Laziogate, finito come meritava dopo sette anni con l’assoluzione piena di tutti gli imputati). E quindi vogliamo solo sapere perché sono state scelte le società oggetto dell’indagine. Nient’altro. Nemmeno se avevano conoscenze politiche. Ma solo sapere come ci si è arrivati.
Sappiamo distinguere tra galantuomini e lestofanti. Ed evitiamo di raccontare dettagli di riunioni serali finite a male parole negli uffici della regione. Ma almeno si sappia riconoscere che chi ha chiesto verità aveva ragione nel farlo. E che chi ha osato parlare di bufale e fakenews si deve solo vergognre. E la prossima volta avere più rispetto per le notizie. Che escono sempre dall’interno di un sistema.