Aggressione a Ponte Milvio, ecco chi sono i tre ultras della Lazio arrestati oggi

chi sono gli ultras Lazio arrestati

Dopo Franchino e Isca, altri tre esponenti di spicco della tifoseria laziale sono finiti in manette. Ecco chi sono i tre ultras della Lazio arrestati. Un provvedimento che nasce dopo l’aggressione del 20 dicembre scorso a una troupe della Rai.

“Gli odierni indagati hanno continuato a porre in essere condotte violente del tutto incuranti delle pregresse esperienze giudiziarie per fatti analoghi, mostrando la loro particolare indole violenta e la totale incapacità di rispettare qualsiasi regola, elementi indicativi di una elevata pericolosità criminale desumibile anche dalla particolare violenza usata nei confronti delle vittime”. Lo scrive il gip Mara Mattioli nell’ordinanza con cui ha disposto gli arresti domiciliari per altri tre ultras della Lazio per l’aggressione a una troupe della Rai avvenuta lo scorso 20 dicembre a Ponte Milvio a Roma.

Chi sono i tre ultras arrestati oggi

Chi sono gli altri due ultras della Lazio arrestati oggi oltre a Riccardo Rinaldi? Quest’utimo, nel dicembre del 2018 lanciò un bidone contro un carabiniere a Trastevere, sono finiti ai domiciliari Simone Dominici e Claudio Corbolotti, quest’ultimo già coinvolto nel blitz del 24 aprile del 2019 nel quale alcune decine di ultras laziali nei pressi di Piazzale Loreto a Milano hanno esposto uno striscione in onore a Benito Mussolini facendo saluti romani. Per l’aggressione alla troupe Rai a Ponte Milvio lo scorso 13 gennaio, dopo le indagini condotte dai Carabinieri e dalla Digos, coordinate dalla Procura di Roma, erano finiti ai domiciliari con le accuse di lesioni aggravate e violenza privata l’ex capo degli ‘Irriducibili’ Franco Costantino, detto ‘Franchino’ e Andrea Ruggero Isca.

A incastrare gli ultras sono state fra l’altro le immagini della telecamera di video sorveglianza di un locale nella piazza. “Immagini che non lasciano dubbio” secondo gli inquirenti, “sulle condotte e le responsabilità di ognuno degli indagati per il vile e grave fatto delittuoso” commesso da più soggetti contro una persona indifesa e inerme che, per cercare di mettersi in salvo ha dovuto anche abbandonare il proprio strumento di lavoro (telecamera)”.