Agricoltori ex Pio istituto di S. Spirito in rivolta contro la Regione. Se ci aumentate l’affitto andiamo a rotoli

Si alza di nuovo il grido di allarme degli agricoltori contro la Regione Lazio e la giunta del presidente Zingaretti. Perché è arrivata l’ennesima lettera, nella quale si richiede l’adeguamento dei canoni di locazione dei terreni. La vicenda è antica, e affonda le radici nel periodo in cui si realizzò il grande frazionamento dei fondi rustici. Che prima appartenevano all’ex Pio istituto di Santo Spirito. Si tratta di quella terra fertile, che lambisce la tenuta di Maccarese e arriva in zona Pisana e Ponte Galeria. Per risalire l’Aurelia, da Focene a Passoscuro. Centinaia di ettari, che ci garantiscono in tavola le prelibatezze a chilometro zero. Delle quali tanto si parla in questo periodo.

Ma chi coltiva materialmente queste terre? Semplice, sono tante famiglie di agricoltori. Che da ottanta e più anni hanno preso cura dei lotti di terra nei quali prima erano semplici operai o mezzadri. Tramite specifiche concessioni, firmate e in parte rinnovate con la Regione Lazio. Che ora però batte cassa. Perché da via Cristoforo Colombo pretenderebbero un aumento considerevole dei canoni. Sostanzialmente portandoli a prezzo di mercato, secondo le ultime stime dell’Ismea (Istituto per il mercato agricolo ndr). Pena, la revoca del titolo. Che verrebbe rimesso a bando. E sostanzialmente lo sfratto per centinaia di famiglie. Una situazione insostenibile, secondo i rappresentanti della categoria. Perché con i nuovi affitti, produrre il grano costerebbe molto più del prezzo medio a cui si può rivendere.

 

Il presidente degli agricoltori ex Pio istituto S. Spirito Marco Zuccante, con gli aumenti ci distruggono. E ci saranno altri disoccupati

Il punto sulla situazione degli affittuari agricoli dei terreni ex Pio Istituto di S. Spirito lo ha fatto Marco Zuccante. Anche lui tra gli agricoltori, e presidente dell’associazione nata per tutelare i diritti di questi lavoratori. Le nostre concessioni si rinnovavano automaticamente, fin dal 1936, ha spiegato Zuccante in esclusiva per 7Colli. Poi c’è stato il passaggio sotto al comune di Roma e alla Gepra, e infine alle Asl. Quindi alla diretta competenza regionale. Parliamo di fine anni ‘90, e da qui è iniziato il nostro calvario. Di 120 posizioni aperte infatti, ne sono state perse in esame meno della metà. E si sono messi in discussione anche i rinnovi stipulati proprio con la Gepra. Infine, durante la giunta Storace è arrivata la legge tanto attesa. La 29 del 2003, che trasferiva tutta la competenza all’’assessorato al patrimonio. Dove però purtroppo ancora una volta si è bloccato tutto. Tra contestazioni, ritardi e pareri dell’Avvocatura. E pensare che nel 2008 la legge regionale numero 14 imponeva di rinnovare entro 60 giorni tutti i contratti. Ma non è stato fatto nulla, ha proseguito Zuccante. Fino all’ultima finanziaria che ha stabilito il ricalcolo dei canoni di locazione. Evidentemente ci vogliono mandare via, ma non capiamo perché. E a chi diamo così fastidio.

Con le nuove tariffe coltivare costa più di vendere

Applicando le nuove tariffe regionali, coltivare costerebbe molto più che vendere. Questa la denuncia del presidente dell’associazione degli agricoltori degli ex terreni del Pio istituto di S. Spirito Marco Zuccante. Che auspica una immediata riapertura del tavolo regionale. Per convincere gli uffici dell’assessorato al patrimonio a rivedere le proprie posizioni. Attualmente paghiamo un canone variabile dai 240 ai 300 euro per ettaro all’anno, ha precisato Zuccante. Il grano ne frutta circa 400, quindi siamo al limite. Ma gli aumenti prospettati sarebbero enormi. Anche 800 euro ad ettaro, una follia. Tanto vale dirci direttamente che non ci vogliono. In più regna su tutta la materia una grande confusione. Perché nessuno ha risposto alle nostre lettere. Nelle quali chiedevamo di essere ricevuti. Per discutere di tutto, concessioni canoni e migliorie che abbiamo apportato ai terreni. Perché abbiamo davvero pensato a tutto in questi anni. Dai capanni ai trattori, alla manutenzione delle condotte idriche. Ma questi aumenti ci mettono davvero sul lastrico. Nella speranza che qualcuno possa alla fine cambiare idea.

https://www.ilfaroonline.it/2017/02/02/francesco-storace-colloquio-col-mondo-agricolo-incursione-palidoro/160490/