Agricoltura in ginocchio nel Lazio, Coldiretti contro l’assessore Righini: 7000 in protesta il 19 novembre

Coldiretti

Lo hanno annunciato nei giorni scorsi. E adesso sono pronti a farlo. La protesta dei Coldiretti Lazio è ormai diventata una vera e propria battaglia, che vede anche un nemico: l’assessore al Bilancio e all’Agricoltura Giancarlo Righini. E i motivi verso la loro rabbia verso il delegato alle politiche agricole della Regione Lazio è spiegato proprio dai rappresentanti della Coldiretti, che hanno indetto per il 19 novembre una manifestazione di protesta.

Saranno ben 7.000 i produttori agricoli laziali che, quel giorno, faranno sentire la loro voce sotto il palazzo della Regione Lazio. Agricoltori e produttori agricoli non ci stanno più a sopportare silenzi e ritardi. Dopo mesi di promesse non mantenute e una crisi agricola sempre più grave, l’associazione ha deciso di alzare il tiro. L’obiettivo? Rimettere al centro l’agricoltura e chiedere un assessore dedicato, perché la guida di due assessorati – Bilancio e Agricoltura – sembra troppo per Giancarlo Righini.

Un’agricoltura in ginocchio

Dietro la mobilitazione c’è un elenco di emergenze che non può più aspettare. Cinghiali e lupi continuano a devastare i campi e a decimare gli allevamenti, mentre il tanto promesso piano straordinario di contenimento resta solo sulla carta. Nel frattempo, la peste suina africana (PSA) non è stata contenuta: si sono abbattuti i maiali, ma i cinghiali – principali vettori – rimangono una minaccia.

Il settore ovino è in declino drammatico: negli ultimi quattro anni si sono persi 250.000 capi, aggravando una crisi su cui pesa anche la diffusione della “lingua blu”, con aziende lasciate senza aiuti perché, accusa la Coldiretti, “l’assessore non sa nemmeno che il problema esista”.

E poi ci sono i ritardi nelle misure di sviluppo rurale, fondamentali per sostenere le imprese agricole, ma che restano bloccate o gestite senza un vero confronto con chi lavora sul campo.

Crisi delle filiere: dal kiwi al latte

Le difficoltà non risparmiano nessun comparto. La filiera ortofrutticola, simbolicamente rappresentata dal crollo del settore del kiwi, soffre per l’assenza di interventi strutturali. Nella filiera bufalina, il prezzo pagato agli allevatori è crollato del 30% in pochi mesi, senza che la Regione abbia messo in campo soluzioni efficaci. Anche la zootecnia e le filiere del latte e della carne richiederebbero una riorganizzazione profonda, ma ci si limita a offrire risorse irrisorie.

“Un assessore a mezzo servizio non basta”

La protesta della Coldiretti non è solo una critica: è una chiamata all’azione. “Non possiamo più accettare un assessore distratto che evita il confronto con noi – dichiarano – e che, forse, è semplicemente sovraccarico. L’agricoltura ha bisogno di una guida a tempo pieno e di un cambio di passo immediato”.

Il messaggio della Coldiretti nei confronti del presidente della regione Lazio Francesco Rocca è chiaro: la mobilitazione non si fermerà fino a quando il settore agricolo del Lazio non riceverà l’attenzione che merita. Il 19 novembre sarà solo l’inizio di una battaglia per ridare centralità a chi lavora la terra e produce ricchezza per la regione.