Albergatori in rivolta sull’aumento della tassa di soggiorno: “Follia del Comune”

roma turisti

Gualtieri aveva annunciato che c’era stato l’accordo con tutte le associazioni di albergatori e ristoratori. Ma, evidentemente, così non è stato. L’aumento della tassa di soggiorno, fatta passare in sordina con la revisione di bilancio, ha fatto infuriare un po’ tutti.

“Diciamo no!”

Assohotel Confesercenti Roma e Assoturismo dicono no all’aumento del contributo di soggiorno, i presidenti sono contrari a questo provvedimento e sperano in una manovra diversa per reperire fondi per le casse comunali. Assohotel Roma rimarca che la tassa di soggiorno “così come applicata fino ad oggi è già la più cara d’Europa: il doppio di Parigi tre volte quella di Barcellona,  a Londra non è applicata. L’importo annuale che supera addirittura il costo degli stipendi del personale pesando in maniera irragionevole sui bilanci degli hotel”. “Città europee che nonostante le imposte, appunto come il contributo di soggiorno, la tari, l’imu molto più contenute non solo non hanno difficoltà di bilancio ma rendono servizi alla città di assoluta qualità garantendo efficienza e sviluppo a tutto il settore. Di fatto non ci possono essere soluzioni economiche senza decisioni e riforme importanti su alcuni settori che non funzionano da più di un decennio2, si legge ancora.

Ira di Assohotel

Francesco Gatti presidente Assohotel Roma: “L’assessore al bilancio ha guardato solo la colonna delle entrate pensando bene di far pagare ad una sola categoria le necessità di bilancio guardandosi bene dal rivedere la colonna dei costi dove inefficienze e sprechi la fanno da padrone. Imposta che non è legata all’utile d’impresa, che viene naturalmente tassato, ma applicata sul numero di presenze  diventando così una mega patrimoniale che sottrae risorse al settore ampliando il gap competitivo con i nostri concorrenti esteri. Assohotel in occasione dell’incontro con il sindaco ha rilanciato un contributo a percentuale poiché sarebbe più proporzionale per tutti, ma per il momento non è nei piani del campidoglio”.

Assoturismo

Angelo di Porto presidente Assoturismo: “in un momento come questo dove le aziende stanno recuperando il perduto degli anni passati, aumentare il contributo di soggiorno è assurdo, si rischia il caos con migliaia di contratti già firmati con i tour operator per il 2024. Il 10 per cento incassato dal contributo di soggiorno da destinare al settore così come deliberato anni fa non è mai sato impiegato per lo scopo”.

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