Alessia Pifferi in sciopero della fame dopo l’ergastolo: “Non voglio più vivere”

Alessia Pifferi

Alessia Pifferi ha deciso di iniziare lo sciopero della fame. Ad 8 giorni dalla sentenza che l’ha condannata all’ergastolo per la morte della piccola Diana.

La condanna all’ergastolo il 13 maggio

Alessia Pifferi, detenuta nel carcere di San Vittore, è stata condannata, il 13 maggio, dalla Corte di Assise di Milano per l’omicidio della figlia Diana di 18 mesi, morta di stenti dopo essere stata lasciata a casa da sola per sei giorni nel luglio del 2022. Subito dopo la sentenza Alessia Pifferi aveva detto al suo difensore di voler “spegnersi” come la piccola Diana. 

L’avvocato di Alessia Pifferi: “Sta malissimo, è distrutta”

“Sta malissimo, è distrutta”, ha detto il suo avvocato Alessia Pontenani, spiegando che già ieri ha preso la decisione di iniziare il digiuno. “Non fa altro che piangere” ha aggiunto. “La mia vita è finita, nessuno mi crede. Mi sento abbandonata, sola. Non ho più voglia di vivere”“Mi ha detto che ha firmato un foglio per lo sciopero della fame – spiega la legale – piange in continuazione. Sta scrivendo una lettera alla madre, che ancora non ha spedito. Dice che ha ricevuto molta solidarietà dalle altre detenute, almeno quelle che la tollerano. Adesso le hanno cambiato anche compagna di cella, sta con un’altra signora”.

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