Alfredino Rampi, per lui murales a Garbatella vicino ad Albertone

Sta venendo realizzato in questi giorni in via Rocco da Cesinale un murales dedicato ad Alfredo Rampi. L’opera si trova esattamente dietro l’angolo rispetto al murales realizzato sempre nel cuore della Garbatella per Alberto Sordi. Se da una parte Albertone nei panni del Marchese del Grillo invita a un brindisi, a pochi metri il volto di Alfredino rimane fissato in quella foto sorridente da bambino. Con il mare e il cielo azzurri di sfondo, che tutti noi siamo abituati a conoscere in bianco e nero. L’iniziativa nasce da una raccolta di fondi  sulla piattaforma GoFundMe. Tramite cui sono stati raccolti i soldi necessari al murales e per una donazione alla Centro Alfredo Rampi Onlus fondato dalla famiglia, che si occupa soprattutto di formazione e prevenzione. Oltre che di promuovere l’importanza della Protezione Civile. La raccolta è stata lanciata nel quarantennale della tragedia di Vermicino, avvenuta il 10 giugno del 1981.

La tragedia di Alfredino

Alfredino ha sei anni e si trova in vacanza con la famiglia nella casa di campagna di Vermicino. Sono le sette di sera del 10 giugno quando il bambino precipita in un pozzo artesiano. Comincia in quel momento una vicenda che terrà tutto il paese con il fiato sospeso, il primo evento trasmesso in diretta dalla televisione, creando grandissima commozione. Anche il presidente della Repubblica Sandro Pertini arriverà nei pressi delle operazioni di soccorso per mostrare la sua vicinanza. Alla fine nonostante gli sforzi profusi Alfredino non risponde più ai suoi soccorritori: quando il suo corpo viene recuperato è ormai senza vita. Proprio la sua storia diede un impulso decisivo all’organizzazione della Protezione Civile.

Come nasce il murales

Un’opera di street art realizzata grazie a una raccolta fondi dal basso. Il progetto “Murales” è infatti un’iniziativa privata promossa e ideata da Stella Liberato, residente a Roma proprio alla Garbatella, e ha ottenuto il consenso del centro Alfredo Rampi onlus, associazione creata dalla famiglia del piccolo dopo la tragedia, oltre al parere favorevole di Comune, municipio e Ater. La raccolta è durata mesi e si è svolta on line sulla piattaforma gofoundme. Un sogno che si avvera e che arriva a sei mesi dalla morte di Angelo Licheri, l’uomo che si calò nel pozzo artesiano dove Alfredino era rimasto intrappolato tentando invano di salvarlo.