Allarme incendi a Roma, dopo Monte Mario tutti puntano il dito contro Gualtieri: “Si dimetta”

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Destra, sinistra e sindacati, tutti contro il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Dopo settimane in cui gli incendi hanno messo in ginocchio diverse aree della città, Gualtieri si accorge che a Roma esiste un problema con i sistemi di smaltimento illegale dei rifiuti e con gli insediamenti abusivi nelle aree boschive della Capitale.

De Santis (LcR): “Gualtieri ha sottovalutato problema”

“Quello dei roghi, ce lo dicono le inchieste della magistratura e i lavori della Commissione Ecomafie, non è un evento imprevedibile e casuale, ma un vero e proprio sistema” – commenta il capogruppo della Lista Civica Raggi in Assemblea Capitolina Antonio De Santis – Capirlo solo oggi, con interi condomini evacuati, ettari di vegetazione in cenere e costi alle stelle per la messa in sicurezza e le bonifiche, fa sorgere il dubbio che questa Amministrazione, forse, abbia sottovalutato la reale entità del problema“. 

Rossi (Ugl) su incendio Monte Mario, nessuno si è curato di intervenire prima

Sulla stessa linea anche il segretario di Roma e Provincia dell’Ugl, Ermenegildo Rossi. “È evidente che a Roma ci sia un grosso problema legato agli incendi. Il rogo che ha praticamente distrutto la collina di è l’ennesima prova di quanto il Campidoglio non ascolti le richieste dei cittadini. Quell’area ormai distrutta era terreno per insediamenti abusivi e discariche a cielo aperto. Nessuno si è curato di intervenire prima che le fiamme divorassero tutto, creando un danno ambientale che mette a rischio la salute dei residenti. Gualtieri è il primo responsabile di questo fallimento e con lui tutta la macchina della protezione civile del Campidoglio. Si spendono milioni di euro per la prevenzione degli incendi e ci troviamo puntualmente davanti a delle bombe ecologiche. È successo alla Magliana, a Ponte Mammolo, a Casal Lumbroso. Ora è toccato a Monte Mario: il sindaco ormai è una sorta di Nerone dei nostri tempi. Qualcuno lo fermi prima che riesca a distruggere Roma”, conclude Rossi.

Santori (Lega): “Città devastata, Gualtieri si dimetta”

Non sono bastati gli appelli e le segnalazioni dell’ ente parco, né quelle del Ministero della giustizia per la vicinanza del tribunale, le migliaia di mail dei cittadini e delle associazioni, le richieste di intervento al Campidoglio e al Municipio: nomadi e senza fissa dimora sono sempre rimasti lì, “tollerati in nome di un buonismo scellerato che ha messo a repentaglio la loro stessa vita”. L’incendio di Monte Mario ha devastato la collina producendo danni enormi, inquinamento, pericolo per la vita dei cittadini, le abitazioni, le attività e gli uffici del quadrante, ha paralizzato la città nel traffico impazzito. Ribadiamo ancora una volta che nomadi e senza fissa dimora devono essere collocati fuori dalla città, per la loro stessa sicurezza e per quella dei romani”. Lo dichiara in una nota il capogruppo della Lega in Campidoglio Fabrizio Santori, che ha presentato un’interrogazione urgente sul problema degli accampamenti abusivi e il pericolo di incendi. Uno dei corridoi verdi che rende Roma unica, collegando il centro della città con la campagna, è stato trasformato in una trappola mortale per migliaia di alberi e animali. Le perdite sono gravissime. L’ideologia della favela che ottunde le menti del Pd ha passato il segno. Le scuse non bastano, Gualtieri si dimetta: liberi la città dalla sua incompetenza e da quella dei suoi assessori”.

Una situazione drammatica che colpisce tutta Roma

Una situazione drammatica, che dura da mesi o anni, che si ripercuote in città, con un soccorso pubblico al collasso. Di mercoledì, anche l’appello social di Gualtieri dopo il sopralluogo alla riserva naturale di Monte Mario per monitorare la situazione creata dall’incendio, “Necessario rafforzare ulteriormente la dotazione di mezzi a disposizione di vigili del fuoco e protezione civile per migliorare la capacità degli interventi, alla luce dei mutamenti climatici”. Parole che hanno mandato su tutte le furie sindacati e operatori del settore alle prese ormai da tempo con dichiarazioni da “spot elettorali” alle quali nessuno crede più.

Fns Cisl di Roma Capitale: “Ci sentiamo presi in giro”

Ci sentiamo presi in giro – denuncia il sindacato Fns Cisl di Roma Capitale, tramite segretario generale Riccardo Ciofi – Da mesi denunciano il collasso del sistema di soccorso, e ora, in piena campagna Aib, solo dopo l’incendio di Monte Mario, il Sindaco Gualtieri si ricorda che è necessario rafforzare la dotazione dei mezzi a disposizione dei vigili del fuoco e dei volontari di protezione civile?”. Dal 15 giugno fino almeno alla metà di ottobre, la situazione resterà critica perchè non ci sono mezzi con squadre operative che riescono ad operare come dovrebbero, nella costante ricerca di soluzioni tamponi che non garantiscono la totale sicurezza degli operatori e del soccorso pubblico.

Soccorso pubblico al collasso

Siamo al collasso – denuncia Ciofi – Non riusciamo a mettere in piedi autobotti e squadre al servizio del territorio. Mancano in particolare automezzi da dedicare alla campagna Aib, che vengono sostituiti con quelli ordinari di soccorso. La maggior parte di questi poi sono da rottamare, tant’è che più del 50% supera i 20 anni di anzianità. Necessari nuovi acquisti, ma a quanto pare è tutto ancora fermo”. Secondo i sindacati, la pianta organica della Capitale dovrebbe essere rivisitata. Una situazione che peggiora con il passare del tempo al punto che nei turni di servizio vengono sospese o declassate diverse squadre. “Ad oggi l’organico operativo dei vigili del fuoco su Roma e provincia è di 1450 unità, quando dal Dipartimento riceviamo un potenziamento di circa 40 unità. Mancano all’appello più di 350 pompieri. Garantire il soccorso di 6 milioni di abitanti con questo organico è praticamente impossibile. Occorre un forte potenziamento in vista dell’imminente Giubileo“.