Allo Spallanzani mancano le dosi per il secondo richiamo. Vaia: “Il problema c’è”

“Oggi è già iniziato il richiamo per quei pazienti a cui è stato somministrata la prima dose il 27 dicembre scorso. Abbiamo messo in piedi una macchina poderosa qui nel Lazio, ma ora aspettiamo altre dosi”. Lo ha detto Francesco Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani, annunciando l’inizio della seconda somministrazione del vaccino Pfizer. “Preoccupati da varianti del virus? No – ha detto Vaia – ci sono sempre state”
“Se saremo davvero in grado di mettere a regime questa macchina organizzativa, avendo soprattutto a disposizione le dosi, credo che per l’autunno potremo essere molto più liberi”. Così il direttore sanitario dello Spallanzani, a margine dell’avvio dei primi richiami del vaccino anti-Covid.

“Dopo la seconda dose togliere la mascherina? Per il momento no – ha aggiuno Vaia- ma è un atto di prudenza. Noi sappiamo che l’efficacia del vaccino è del 95%, il problema è la latenza della carica virale che non sappiamo di che tempo sia. Fino a quando non avremo un numero di vaccinati tali da poter essere più tranquilli, è prudente che ciascuno di noi continui a mettere la mascherina”.
Il direttore dello Spallanzani: “Il problema esiste”
Sul rallentamento dell’arrivo dosi Vaia ha spiegato che “il problema dell’approvvigionamento c’è. Eviterei un ingigantimento del problema. È un peccato perché abbiamo messo in piedi una macchina organizzativa davvero poderosa- ha ribadito Vaia – Speriamo che anche in sede di comunità europea l’Italia possa essere messa in condizioni di avere più dosi possibili”, ha concluso.
All’ospedale romano 31 ricoverati in terapia intensiva
Al momento, sono ricoverati presso l’istituto nazionale malattie infettive ‘Spallanzani’ di Roma 185 pazienti positivi al tampone per la ricerca del Covid-19 mentre 31 sono i pazienti ricoverati in terapia intensiva. Sono 1.789 i pazienti dimessi e trasferiti a domicilio o presso altre strutture territoriali.
“Il problema non è il trasferimento di dosi ma averle tutte. Non siamo poi nelle condizioni di trasferirle in quanto abbiamo già 100mila pazienti che devono essere sottoposte a richiamo. Nei prossimi 14 giorni non abbiamo tecnicamente nessuna possibilità di fare trasferimenti. Il tema è come Paese avere dosi necessarie”. Lo ha detto l’assessore alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato allo Spallanzani annunciando l’inizio della somministrazione della seconda dose del vaccino Pfizer.