Altro che tram del Giubileo. A Roma la metà sono fermi ai box

Altro che Piano nazionale di resilienza e di ripartenza. E addio ai sogni di gloria di potenziare il trasporto pubblico su rotaia in città. L’ultimo reportage sullo stato reale delle tranvie romane è semplicemente disarmante. Sui 72 tram che dovrebbero circolare in strada ogni giorno (68 nel periodo estivo), dalla rimessa di Porta Maggiore non ne escono neppure la metà. Per l’esattezza, circa una trentina al giorno. E paradossalmente, i guasti riguardano più le vetture nuove, quelle costruire dal 2000 in poi, che le vecchie ‘Stanga’. Che comunque ormai si avvicinano ai 70 anni di vita operativa. E che prima o poi dovranno terminare il loro servizio. Risultato, vagoni strapieni fin dalle prime ore della mattina. E maxi assembramenti, alla faccia del rispetto del distanziamento. Dell’obbligo del green pass e dell’emergenza covid. Tutte cose che a Roma valgono solo per bar e ristoranti. Ma sul trasporto pubblico, si viaggia vicini come sardine. Il motivo delle corse ridotte o saltate è semplice. E non c’entrano gli operatori o i macchinisti. Neppure eventuali scioperi. In maniera banale, mancano i soldi per le manutenzioni. E i tempi delle riparazioni dei convogli rotti sono lunghissimi. Così anche i quattro nuovi tram previsti per il giubileo del 2025 sembrano un lontano miraggio. Ci sarebbero 800 milioni del PNRR, certo. Ma adesso mancano i 2 necessari alle riparazioni. E i 19 per rimettere a posto binari vecchi e sedi stradali. Che sono la principale causa dei guasti a ripetizione.

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Per rimettere in strada tutti i tram guasti servono 2 milioni. Ma per ora ci sono solo 200 mila euro

Servirebbero 2 milioni per completare le riparazioni dei tram della Capitale. Fermi ai box per delle manutenzioni infinite. Ma per ora gli unici stanziamenti certi sono quelli dedicati alla linea 2, zona Flaminio Parioli. 200 mila euro per completare i lavori, che saranno finiti solo nel 2022. Per il resto, la fotografia segnala una vera e propria ecatombe di mezzi. Tristemente fermi ai box. In attesa di essere riparati. Sarebbero 30 su 39 gli Stanga in strada, 18 su 38 i Socimi, 13 su 27 sono Fiat Roma1 e 7 su 50 sono Fiat Roma2. In un anno risulterebbero spariti dal servizio il 77% dei Tram Roma2 (Fiat Ferroviaria Cityway 2 costruite nel 2000) ed il 25% dei più vecchi tram articolati Stanga.

Ma oltre ai 2 milioni per procedere alle manutenzioni, ne mancherebbero ben 19 per rimettere a posto i binari e le sedi stradali. Perché la maggior parte dei guasti riguarda proprio i carrelli dei tram, usurati dal continuo sfregamento. Con il rischio di deragliare in curva, per l’usura eccessiva e irregolare. Ma ovviamente, anche questi fondi nelle casse del Campidoglio e di Atac almeno per ora non ci sono.

Le linee del Giubileo

Quando arriveranno, 800 milioni del PNRR dovranno servire per realizzare quattro nuove linee tranviarie a Roma. Quelle cosiddette del Giubileo, per le quali è stato nominato dal governo un commissario. Per evitare di andare lunghi con i tempi anche di fronte al Papa. Si tratterà della Termini-Vaticano-Aurelio, per la quale sono stati destinati 293 milioni di euro. Della Termini-Giardinetti con il prolungamento fino Tor Vergata (184 milioni), di quella tra piazzale del Verano e la Stazione Tiburtina (214 milioni) e di quella tra piazzale del Verano-Stazione Tiburtina (23,5 milioni). Intanto però è tutto solo sulla carta. E i cittadini viaggiano sulle poche carrozze disponibili. Piene come carri bestiame.

https://www.ilmessaggero.it/roma/news/tram_roma_guasti_binari_mezzi_caos_news-6108021.html