Ama, ecco il Piano industriale da 340 milioni. Ma per le opposizioni è un libro dei sogni
Dopo alcune settimane passate sotto attacco, Ama è pronta a presentare il suo nuovo Piano industriale. Si tratterebbe della terza bozza, dopo che a luglio e ad inizio ottobre il Campidoglio ha rimandato al mittente le altre due. Troppa differenza tra le politiche industriali dell’azienda e gli obiettivi dell’amministrazione Raggi, aveva dichiarato sprezzante la neo assessora Katia Ziantoni appena pochi giorni fa. E allora ecco che l’azienda capitolina dei rifiuti ha corretto il tiro. Almeno sulla carta. Presentando un documento che alza di molto l’asticella. Bisognerà poi vedere se le buone intenzioni questa volta si trasformeranno in fatti concreti. O se come avvenuto nel recente passato rimarranno solamente sulla carta. Dunque, il Piano. Che prevede tra il 2021 e il 2024 investimenti per 340 milioni di euro. Dei quali circa la metà per la realizzazione di nuovi impianti di trattamento. Visto che oggi Ama è in grado di lavorare in proprio appena il 15% dei rifiuti raccolti. Ma si investirà anche sul potenziamento e il rinnovamento delle strutture esistenti. E c’è la promessa di portare la differenziata al 60%. Anche se nel programma elettorale della Raggi, si parlava del 70. Numeri che comunque restano molto lontani dalla realtà. E che sembrano stridere con alcune iniziative assunte dall’azienda in questi ultimi giorni. Come la sospensione del porta a porta a Colli Aniene, che h fatto infuriare sindaca e assessore.
Regione, anche Valeriani contro Ama. E Acea è sempre più forte
Dodici nuovi impianti, mezzi e cassonetti nuovi e chiusura del ciclo dei rifiuti. Ma il Piano di Ama sembra una tigre di carta
Sarebbero ben dodici i nuovi impianti di compostaggio e trattamento che Ama vorrebbe mettere in piedi a Roma nei prossimi quattro anni. Ottimo, verrebbe da dire. Peccato che nei quattro precedenti, non se ne sia visto nessuno. E che ne siano stati chiusi due. Il Tmb Salario andato a fuoco, e parte di Rocca Cencia. Ora l’azienda dei rifiuti di Roma promette di investire sull’impianto di compostaggio di Cesano e su quello di Casal Selce, per complessivi 68 milioni di euro. E di realizzare un mega impianto da 540 mila tonnellate entro il 2024. Oppure in alternativa, tre stabilimenti in grado di trattare 180 mila tonnellate di rifiuti ciascuno. Peccato però che non sia chiaro dove Ama vorrebbe costruire il nuovo mega stabilimento. E neppure con quali soldi. Infatti, da Via Calderon de la Barca propongono due modalità di finanziamento del Piano. Nella prima ipotesi, metterebbe tutto il denaro il socio Comune. Con un piano di ammortamento e di restituzione progressiva del debito da integrare nel contratto di servizio. Nella seconda invece, il socio pubblico si limiterebbe ad investire solo 100 milioni. E gli altri 200 verrebbero reperiti sul mercato, attraverso il coinvolgimento di soggetti privati. Ma con Acea in rampa di lancio per la gestione del ciclo integrato dell’energia e dei rifiuti, la speranza di Ama di avere tutti questi soldi dal Campidoglio potrebbe ricordare il titolo del film che Tom Cruise sta girando a Roma proprio in queste settimane. Mission impossible.
Le opposizioni, l’azienda ci dica quando e dove realizzerà i nuovi impianti. Altrimenti ci racconta il libro dei sogni
Oltre a promettere di realizzare i mega nuovi impianti, Ama garantisce anche investimenti su tutta la linea. Nel dettaglio, il Piano industriale prevede 561 nuovi veicoli, 902 assunzioni e ben 31 milioni di euro per i nuovi cassonetti. Dei quali i primi 2 mila da collocare nel breve periodo. E non manca la promessa di chiudere del tutto Rocca Cencia. Non però a fine 2020, come aveva chiesto l’assessore Ziantoni. Ma a dicembre 2021. Il tutto sarebbe solo un libro dei sogni, secondo quanto sostengono le opposizioni. E a scendere in campo è anche il PD. Che non fa mistero di preferire di gran lunga la soluzione di passare tutto ad Acea. Per risolvere il problema dei rifiuti nella Capitale. Non c’è una riga dedicata allo spiazzamento delle strade e dei marciapiedi e alla manutenzione dei cimiteri, ha attaccato la consigliera capitolina dem Valeria Baglio. Mentre per i nuovi impianti non si fa riferimento alle aree idonee. E anche per la chiusura di Rocca Cencia al momento non sono indicate soluzioni alternative. Un libro dei sogni insomma, che testimonierebbe ancora una volta il fallimento Raggi sui rifiuti di Roma.
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