Ama, slitta il salvataggio. In Campidoglio il M5S non ha i numeri

Slitta ancora il salvataggio dell’Ama. Dopo che la stessa sindaca Raggi aveva portato in giunta la delibera per approvare finalmente i bilanci del 2017, 2018 e 2019 della partecipata capitolina dei rifiuti. Un primo passo importante, senza dubbio. Unito a una bozza di piano industriale, che avrebbe legittimato la successiva erogazione di ben 256 milioni di euro. La cifra necessaria per evitare i fallimento dell’azienda, e per mettere mano concretamente al piano di rilancio. Ma forse la prima cittadina aveva fatto i conti senza l’oste. Perchè alla prova dell’Aula di Giulio Cesare, la maggioranza grillina si è dileguata. E così è passata una mozione firmata dalle opposizioni, con in testa Fratelli d’Italia. Che chiede di rimandare tutto all’attenzione dei revisori, per quello che tecnicamente si chiama ‘giudizio di asseverazione’. Insomma, un modo per vederci chiaro. E per scongiurare un rischio. Che un domani i consiglieri che avessero votato a favore della ricapitalizzazione, potessero essere chiamati dalla Corte dei Conti. Perchè comunque si tratta di autorizzare l’impegno di molto denaro pubblico. Ovvio che in teoria i Cinque stelle la delibera se la sarebbero potuta votare da soli. Ma in realtà, anche nel campo pentastellato i numeri non ci sono più. Se si sommano i cinque dissidenti, capitanati dal presidente della commissione mobilità Enrico Stefano. E i quattro fuoriusciti, che portano la maggioranza grillina ben al di sotto dei fatidici 30 consiglieri previsti dalla legge.

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Niente numeri in Campidoglio per far passare il salvataggio di Ama. Con la maggioranza grillina che ancora una volta alla prova dei fatti si è dissolta. Esattamente come era avvenuto appena una settimana fa, quando era passata la mozione proposta da Marcello De Vito. Con i voti delle opposizioni, per dire no all’applicazione del ‘Bolkestein’ agli ambulanti. Questa volta invece il Campidoglio doveva ratificare l’impegno di 256 milioni da destinare all’azienda municipalizzata dei rifiuti. Ma sono mancati clamorosamente i numeri. Con i ‘dissidenti’ che guidano la fronda anti Raggi che da tempo sono sul piede di guerra. E che certamente non vogliono fare regali alla sindaca. O magari rischiare un procedimento per responsabiità contabile. Senza dimenticare i quattro fuoriusciti. Grancio, Montella, Carini e Ficcardi. Così le opposizioni hanno avuto buon gioco a chiedere il rinvio del testo e il giudizio dei revisori. Dopo il quale, la deliberà tornerà in commissione. E poi (forse) ancora in Campidoglio. Magari con l’escamotage della seconda convocazione. Per la quale servono numeri più bassi.

Durissimo tra gli altri il giudizio del gruppo capitolino di Fratelli d’Italia. “Il rinvio della delibera che avrebbe dovuto salvare l’Ama è l’ennesimo fallimento della giunta a 5 Stelle e della sindaca Raggi”, hanno dichiarato i consiglieri del partito di Giorgia Meloni. E certifica semplicemente che anche su vicende così importanti la maggioranza non c’è più.

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