Amatrice, sgombero all’alba in tre Sae: ‘Ripristino della legalità’
Sgomberi questa mattina ad Amatrice in tre abitazioni Sae. Continuavano a occupare indebitamente gli alloggi post terremoto anche se non ne avevano più diritto, nonostante le ordinanze di sgombero del passato. E stamattina all’alba ad Amatrice sono intervenute le forze dell’ordine per procedere allo sgombero coatto di tre Sae, le Sistemazioni abitative emergenziali fornite dopo la tragedia dell’agosto del 2016.
Lo sgombero e le parole del sindaco Cortellesi
La decisione di effettuare lo sgombero è stata presa dopo una riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, che si è svolta lo scorso lunedì 17 giugno, presso la Prefettura di Rieti. Alla riunione erano presenti il Prefetto Pinuccia Niglio, il Questore Mauro Fabozzi, il Sindaco di Amatrice Giorgio Cortellesi, il Comandante provinciale dei Carabinieri di Rieti Colonnello Valerio Marra e il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Rieti Colonnello Andrea Alba.
La decisione è stata presa in quanto gli assegnatari delle Sistemazioni abitative emergenziali sono decaduti da tempo, non hanno più i titoli per restarvi e non hanno adempiuto a quanto prescritto nelle Ordinanze comunali di sgombero, divenute esecutive.
Case non utilizzate come prima abitazione
Sembrerebbe che queste abitazioni non fossero utilizzate come prima casa, per questo sarebbero caduti i presupposti di diritto. La decisione è quindi stata presa anche in ottica di risparmio per le casse pubbliche – dal momento che per queste famiglie non ci sono i presupposti dell’emergenza abitativa – ed evitare future responsabilità erariali dello stesso comune.
A seguito dello sgombero, il sindaco Cortellesi ha commentato che si è trattato di un “doloroso ma necessario atto per ripristinare la legalità e restituire dignità ad un territorio che non può veder trionfare la rassegnazione e l’indifferenza rispetto alle regole”.