Ambrogio Crespi: “Quel no alla ‘Ndrangheta a San Luca” (video)

Crespi San Luca

A San Luca è arrivato ‘Terra Mia’ di Ambrogio Crespi. Un’opera cinematografica contro la mafia. Un docufilm. La ‘Ndrangheta calabrese, quella della Locride.

A San Luca io sono legato da un periodo particolare della mia vita. Era il 2007, avevo da poche settimane fondato ‘La Destra’. Accadde l’orrenda strage di Duisburg con quella carneficina che all’epoca fece molto scalpore in Italia. Presi una macchina, era il 25 agosto, caldo terribile, mi misi sull’autostrada e andai a trovare i cittadini di questo paese”. E ora ne riparla proprio “Terra Mia, non è un Paese per santi” del regista Ambrogio Crespi. Crespi sta dalla parte della legalità e anche se una sentenza incomprensibile lo ha condannato, vive la sua condizione in attesa dell’esito della domanda di grazia con lo stato d’animo di chi sta dalla parte giusta. Contro la mafia, contro tutte le mafie.

Ambrogio Crespi a San Luca

Sono passati 14 anni da quella mia visita a San Luca  e ricordo oggi come allora che chiedevo la presenza dell’allora ministro dell’Interno Giuliano Amato, perché era inaccettabile abbandonare all’isolamento quella comunità. Poi gli anni sono passati, a San Luca è arrivato col suo coraggio Klaus Davi, sono arrivate persone come Ambrogio Crespi, c’è stata la voglia di riscatto e si è tornati alla democrazia.

La prossima opera da realizzare

Oggi chiedo a questo regista antimafia  un passo in più per la prossima volta. Perché purtroppo queste comunità si trovano ancora oggi abbandonate, confinate all’anti Stato, regalate all’anti Stato perché l’anti Stato è più forte dello Stato. Perché  dà potere, ricchezza, denaro, e nei giovani può suscitare quel fascino che è tipico di chi ti fa fare “carriera” presto.

Ecco noi dobbiamo raccogliere negli archivi del ministero dell’Interno, nelle pagine dei giornali tutte quelle storie di delinquenza organizzata, ‘ndrangheta, camorra, mafia, di ragazzi che sognavano quella vita per avere presto ricchezza, potere e denaro, ma quella vita è finita male, o ammazzati in mezzo alla strada o all’ergastolo.

È difficile completare la propria vita nelle bande criminali. Ecco, se facciamo un libro, se facciamo un altro docufilm, probabilmente lo dovremmo distribuire anche nelle scuole. E anche quegli studenti capiranno il valore della legalità. Grazie ad un’altra opera di Ambrogio Crespi.

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